REDAZIONE MILANO

"Attacco becero a Liliana Segre La invito al Lirico"

In un fiume doveroso di messaggi di solidarietà e condanne agli insulti che ha ricevuto dal pulpito d’una manifestazione no green pass a Bologna, a Liliana Segre è arrivato anche un invito: "All’inizio del nuovo anno, con la riapertura del teatro Lirico, simbolo della cultura milanese, inviteremo Liliana Segre a essere protagonista di un grande evento, da diffondere su tutti i canali che lo desidereranno, che coinvolga i giovani delle scuole per far comprendere, ancora una volta, il valore della libertà e l’importanza della democrazia".

Lo ha annunciato Matteo Forte, direttore dei teatri Lirico e Nazionale di Milano, ricordando che "a Bologna la senatrice a vita milanese, ambasciatrice di testimonianze altissime e irrinunciabili, ha subito un attacco becero e squallido". Venerdì, durante una protesta per l’estensione del green pass al mondo del lavoro, un oscuro manifestante (forse di quelli che paragonano il certificato verde che chi vuol vaccinarsi può ottenere gratis e chi non vuole, pur potendo, con un tampone da 15 euro ogni due giorni, alle leggi razziste con cui il fascismo perseguitò Liliana Segre, in quanto ebrea, finché a 13 anni fu deportata ad Auschwitz, come dice lei, "per la colpa di essere nata") al megafono ha pronunciato le seguenti parole: "Una donna che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia e che è Liliana Segre, che dovrebbe sparire da dove è". Che la 91 enne Segre, da 3 anni senatrice a vita e da decenni impegnata nella dolorosa testimonianza della Shoah ai ragazzi, sia finita nel mirino dei no vax per aver sottolineato la "follia" del paragone tra il green pass e la persecuzione degli ebrei, o che costoro le imputino, di nuovo, “la colpa di essere nata“, Forte sottolinea: "Guai abbassare la guardia. L’arte e la cultura devono essere centrali per contrastare derive gravi e inaccettabili".