Sesto San Giovanni (Milano) – Il giorno dopo l’incidente, che ha visto la morte di un egiziano classe 1980, montano le polemiche sulla sicurezza della stazione di piazza Primo Maggio. Sabato sera, poco prima della mezzanotte, lo straniero si trovava con altre persone sulla banchina. A un certo punto ha attraversato i binari, forse insieme al gruppo che era con lui. Il macchinista del treno, che viaggiava sulla linea Milano-Chiasso, ha infatti raccontato di aver visto più persone davanti a sé. Per l’egiziano, purtroppo, non c’è stato niente da fare ed è morto sul colpo, dopo essere stato travolto: gli operatori sanitari dell’automedica e dell’ambulanza, arrivati in stazione, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Gli altri sono invece usciti incolumi.
Dalla prima ricostruzione, effettuata dagli agenti della Polfer di Monza, intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco di Milano, è stato escluso il gesto volontario del 44enne. La causa della morte sarebbe da ricondurre proprio nell’attraversamento improprio dei binari, forse per evitare di salire i gradini della nuova passerella a ponte, dove ogni scala diversa porta a un binario. Sotto choc i pendolari che in quel momento si trovavano sulla banchina e hanno assistito a tutta la scena.
Intanto, tra le fila del Pd, c’è chi ha puntato il dito contro l’area di cantiere e ha parlato di "tragedia annunciata e prevedibile". Eppure dalla ricostruzione della dinamica, i lavori di riqualificazione della stazione non avrebbero inciso sull’incidente. Già in passato, con la vecchia configurazione, sono stati diversi gli incidenti mortali avvenuti sempre per il passaggio scorretto dei pendolari. In ogni caso, già da luglio, l’amministrazione comunale aveva chiesto a Rfi di predisporre e installare delle barriere, sul modello della stazione di Monza, proprio per scongiurare comportamenti irregolari e incidenti mortali come quello di sabato sera.