GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Perché il peggioramento dei trasporti pubblici in Lombardia è una “buona notizia” per i pendolari

Tre indicatori di qualità su 4 sono negativi: un dato che non permetterà alla Giunta regionale di deliberare l’aumento del prezzo di biglietti e abbonamenti

Servizio dei trasporti pubblici in peggioramento per 3 indicatori qualitativi su 4: salta l'aumento delle tariffe

Servizio dei trasporti pubblici in peggioramento per 3 indicatori qualitativi su 4: salta l'aumento delle tariffe

MILANO – Il generale peggioramento della qualità del servizio del trasporto pubblico – urbano, interurbano e regionale – sembra destinato ad avere almeno una ricaduta positiva per chi sceglie tutti i giorni di spostarsi con autobus, tram, metropolitane o treni: infatti, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni, questo settembre non ci sarà alcun adeguamento o rincaro del prezzo dei biglietti, degli abbonamenti e di altri titoli di viaggio.

Lunedì sul tavolo della Giunta regionale approderà una delibera che affronta proprio questo tema: l’aggiornamento delle tariffe dei mezzi pubblici. Ma, salvo sorprese dell’ultima ora, l’esecutivo lombardo delibererà di non procedere al ritocco, sancirà l’impercorribilità dell’adeguamento per l’anno compreso tra settembre 2024 e settembre 2025.

Il peggioramento del servizio è uno dei due fattori per il quale non si procederà all’adeguamento, non è l’unico. Ma incide. Nel dettaglio, l’aggiornamento in questione è stato reso automatico dalla legge regionale e l’obiettivo è allineare le tariffe all’inflazione. Ma questo allineamento va ovviamente quantificato e ponderato di anno in anno. Ed è in questa valutazione che rientra ed impatta anche la qualità del servizio offerto agli abbonati e ai pendolari.

Per quanto riguarda la situazione attuale, l’inflazione è cresciuta solo di poco, in una misura considerata fisiologica: l’incremento fotografato dall’Istat ad aprile 2024 è stato, infatti, dello 0,8%. Una percentuale che già di per sé non autorizzerebbe Comuni, Regione e Agenzie di bacino del Trasporto Pubblico Locale a procedere con un adeguamento di sostanza.

A rendere ancora più esiguo il margine per l’aumento è, poi, il peggioramento del servizio offerto ai viaggiatori: per quanto riguarda le città e le province di Milano, Monza, Lodi e Pavia sono negativi ben 3 indicatori sui 4 presi in considerazione per quantificare e ponderare l’eventuale rincaro. In questa situazione si potrebbe procedere ad un aggiornamento nell’ordine di pochi, pochissimi, centesimi di euro. Ma più sulla carta che nella realtà. Infatti per titoli di viaggio quali gli abbonamenti annuali l’aggiornamento dovrebbe essere pure approssimato ai 50 centesimi di euro – soglia alla quale quest’anno non si arriverebbe attraverso la semplice aritmetica – perché per legge sui titoli di viaggio non occasionali non è possibile varare incrementi per importi inferiori. Da qui la scelta che dovrebbe essere sancita lunedì dalla Giunta regionale, salvo ripensamenti dell’ultima ora: dalla Regione arriverà l’indicazione di non procedere ad alcun adeguamento delle tariffe per ora. Se ne riparlerà per settembre 2025. E a quel punto, se il servizio sarà migliorato, anche i pochi centesimi di oggi potrebbero finire per essere parte dell’aggiornamento. Per ora, però, la mancanza di conducenti e l’allentamento della frequenza delle corse per quanto riguarda il trasporto pubblico urbano e interurbano, e i ritardi, le cancellazioni e le corse sostitutive a vario titolo istituite sulla rete ferroviaria regionale invece servita da Trenord, faranno sì che i pendolari non debbano metter mano ai portafogli. Quest’estate niente scontro politico né scaricabarile tra istituzioni sui trasporti.