MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Viale Fulvio Testi, maxi ricorso contro l’autovelox

Gli automobilisti contestano modi e tempi dell’installazione

L'autovelox

Milano, 4 luglio 2019 - Autovelox di viale Fulvio Testi di nuovo alla ribalta. I riflettori ora sono puntati sul caso di oltre 50 automobilisti plurimultati - residenti non solo a Milano ma anche fra Brianza, Comasco e Lecchese - che si sono uniti e hanno presentato ricorso al Tar impugnando la determina con la quale il Comune ha disposto l’attivazione dei dispositivi anti velocità all’altezza dei pali della luce 10 e 11, tra viale Ca’ Granda e piazzale Istria, e l’avvio del procedimento sanzionatorio. L’udienza si è svolta il 13 giugno «e siamo in attesa della sentenza», spiega l’avvocato Raffaello Ricci. Gli apparecchi sono accesi da dicembre 2017, sia in direzione centro che periferia, in un tratto in cui il limite è 50 chilometri orari, mentre fuori dal centro abitato è di 70.

Nei mesi successivi le multe sono arrivate a raffica, è nata una pagina Facebook dei multati e diversi cittadini hanno presentato ricorso. Un anno fa si annunciava che gli autovelox di viale Fulvio Testi avevano conquistato il record multe nei primi 5 mesi del 2018: 7,6 milioni di euro incassati da Palazzo Marino, più della metà del totale dell’incasso dei 18 autovelox (13,9 milioni). Stangata con 174.903 contravvenzioni: 1.214 al giorno, 50 all’ora. Gli oltre 50 automobilisti che si sono rivolti al Tar contestano la delibera con cui è stata disposta l’attivazione degli autovelox: «È stata adottata l’11 dicembre 2017 alle 14 e disponeva l’avvio del procedimento sanzionatorio alle 00.01 del 12 dicembre, a distanza di poche ore. Con buona pace della normativa e delle chiare indicazioni della Prefettura sulla necessità di un congruo preavviso per l’utenza». Dubbi sul fatto che l’obiettivo sia «la prevenzione dell’incidentalità. Amat, Agenzia mobilità ambiente e territorio, dichiara che la rilevazione sull’incidentalità è stata estesa su tutto viale Fulvio Testi, per oltre 10 chilometri. Perché collocare gli autovelox proprio in quel punto?». Nrel mirino pure la segnaletica «di avvertimento sul limite di 50 km/h: nessuna prova viene data della corretta installazione». Ma soprattutto, «l’obiettivo è fare cassa. Il bilancio preventivo 2018 del Comune prevede un incremento delle entrate di 30 milioni dai nuovi autovelox. Se l’intenzione fosse quella di prevenire gli incidenti, potrebbe adottare misure alternative».