Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, previdenza complementare e integrativa, Protezione Civile, commercio con l’estero, rapporti internazionali e con l’Unione Europea, professioni, casse di risparmio, rurali e aziende di credito a carattere regionale, enti di credito fondiario e agricolo a carattere regionale. Sono queste le otto materie per le quali la Regione ha chiesto la delega al Governo in attuazione dell’autonomia differenziata. Si tratta in tutti i casi di materie per le quali non è prevista l’individuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). Al Pirellone l’iter per arrivare alla delega è iniziato ieri: la Commissione speciale “Autonomia e riordino delle autonomie locali“ del Consiglio regionale ha infatti avviato l’esame di questa prima rosa di materie, rispetto alle 23 complessive. "Abbiamo intrapreso un percorso conforme alle linee guida individuate all’inizio di ottobre dal Governo e dalle quattro Regioni interessate al percorso di autonomia differenziata: Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto – ha spiegato Giovanni Malanchini, presidente della Commissione -. Stiamo lavorando con il Governo e con il coordinamento tra le quattro Regioni per costruire una roadmap di riforme che possa avvicinare le nostre comunità alle istituzioni e dare un senso concreto alla parola autonomia. La capacità di visione che il Consiglio regionale lombardo ha dimostrato nel 2008, quando approvò il proprio Statuto, è in quella parola chiave: autonomia. Per primi lo chiamammo Statuto d’Autonomia, creando un modello su cui iniziare un cammino: un percorso che ha portato al referendum del 2017 e che adesso possiamo portare a compimento".
L’esame della Commissione finalizzato a definire tutte le funzioni di ogni singola materia è iniziato, in particolare, dalla materia della Protezione civile con il confronto con i funzionari della Direzione Generale Sicurezza. Un fatto, questo, annunciato due giorni fa dal ministro Roberto Calderoli: "Il 3 dicembre riuniremo per la prima volta le quattro Regioni per avviare il negoziato sulla prima materia dell’autonomia, tutte individuano all’unanimità la Protezione civile". Nel dettaglio, la Regione chiede maggiori competenze nella definizione degli standard formativi del personale e dei volontari di Protezione civile, ma anche più autonomia nella pianificazione, in particolare nell’adozione dei piani di Protezione civile, nonché un riconoscimento definitivo e strutturale della possibiltà di anticipare rimborsi e spese ai volontari e ai gruppi comunali anche per emergenze di livello nazionale, l’attribuzione ai presidenti di Provincia del ruolo di autorità territoriale come già previsto per il presidente di Regione, i sindaci e il sindaco della Città Metropolitana, la possibilità di potenziare la task force regionale di assumendo personale indipendentemente dai vincoli nazionali posti agli enti della pubblica amministrazione e, ancora, la possibilità di attribuire al presidente della Giunta il potere di deroga alle leggi statali in caso di stato di emergenza regionale e l’attivazione di un sistema di "contabilità speciale", cioè una gestione finanziaria agevolata in caso di calamità. Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra, ha posto l’attenzione sulla possibilità di superare i vincoli nazionali in merito all’assunzione di personale da attribuire alle funzioni di Protezione civile e Silvia Scurati, consigliera regionale della Lega, ha sottolineato l’importanza del ruolo dei Sindaci nel sistema regionale di Protezione civile. La seduta si è aperta con la nomina del nuovo vicepresidente: Michele Schiavi, nei giorni scorsi eletto vicepresidente della Commissione Territorio, ha lasciato il posto a Marco Bestetti. Un avvicendamento tutto interno a Fratelli d’Italia.