Milano, 13 settembre 2016 - Usa, come di consueto, termini nudi e crudi: «Gli autovelox sono una truffa, invitiamo i milanesi a fare ricorso contro le multe». Il leader della Lega Matteo Salvini si presenta nella buvette del Consiglio comunale con un foglio in cui sono elencate le multe rifilate dai sette autovelox fissi installati dal Comune il 10 marzo del 2014. Una tabellina che riporta il numero di infrazione fino allo scorso 13 giugno. Salvini, che da giugno è tornato a Palazzo Marino come consigliere di opposizione, sottolinea un dato: «Da giugno fino a oggi è stata staccata la milionesima multa sul cavalcavia del Ghisallo. In due anni gli autovelox hanno multato più di due milioni di automobilisti».
È l'autovelox sul cavalcavia del Ghisallo a far infuriare il numero uno del Carroccio. Definisce quella collocazione «paranoide, folle e truffaldina». Il motivo? «È messo all’uscita dell’autostrada e il limite di velocità è di 70 chilometri all’ora». Fino al 13 giugno erano stati già pizzicati 973.880 automobilisti che hanno superato il limite di velocità. Tre mesi dopo, calcola Salvini, l’infrazione numero un milione è già stata raggiunta.
A più di un automobilista con il piede pesante sull’acceleratore è stata ritirata la patente dopo il passaggio sotto la telecamere del cavalcavia del Ghisallo. Il recordman? Un automobilista che è passato di lì a 197 all’ora. I numeri degli altri sei autovelox? In via Chiesa Rossa sono state rifilate 129.466 multe (record di velocità registrato 173 km/h), in viale Famagosta 220.572 (144), in via Enrico Fermi 275.835 (155), in via dei Missaglia 138.725 (155), in via Palmanova 227.122 (226) e in via Parri 104.803 (152). Le multe, però, sono in costante calo. Il motivo l’ha spiegato qualche settimana fa l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza: «Gli automobilisti ormai sanno dove sono gli autovelox fissi, rallentano poco prima e accelerano dopo che li hanno superati. Punteremo su autovelox mobili». Sì, «occhi elettronici » collocati volta per volta sulle strade a scorrimento veloce dalle pattuglie della Polizia locale. Certo, il Comune dovrà collocare cartelli che preannunciano gli autovelox, ma la strumentazione mobile non potrà essere prevista e «aggirata» dagli automobilisti. Salvini non ci sta e annuncia battaglia anche su questo fronte: «Visto che non riescono più a fottere i cittadini con gli autovelox fissi ora vogliono provarci con quelli mobili. Sono una truffa sia gli uni che gli altri. Invitiamo i milanesi a fare ricorso. Chi l’ha fatto, in molti casi, l’ha vinto». massimiliano.mingoia@ilgiorno.net