REDAZIONE MILANO

Aerei per trasportare pazienti critici: la compagnia dei medici volanti

Dalla base di Linate Avionord assisterà i malati di tutta Italia di GIULIA BONEZZI

Una veduta dell’aereo attrezzato per i malati (Newpress)

Milano, 12 marzo 2016 - Una compagnia tutta italiana (dal capitale agli aerei, dai piloti ai medici) che trasporta malati in condizioni critiche, con base nell’area dei voli privati dello scalo di Linate. È la prima: Avionord, ex vettore della Regione rilevato otto anni fa dalla famiglia Cremascoli, si lancia nel settore difficile dell’aeroambulanza. Trasporti programmati (all’emergenza pensa il 118) di pazienti gravissimi, anche intubati, anche neonati, da un ospedale a un altro più attrezzato o più vicino a casa.

Spesso si tratta di rimpatri sanitari: l’infortunato da recuperare su una piattaforma petrolifera, il ragazzino ricoverato alle Baleari dopo un tuffo, l’uomo d’affari infartuato all’estero, la turista ridotta sul lastrico da un paio di mesi in un ospedale americano. Trasporti non coperti dal servizio sanitario nazionale: sono a carico del paziente o, più spesso, dell’assicurazione. Ma soldi a parte il problema «non è affrontato dal pubblico», chiarisce Alberto Zoli, direttore generale dell’Areu che spesso vede arrivare richieste. C’erano i «voli umanitari» dell’aeronautica militare, e ci sono ancora, ma ridotti all’osso dalla spending review. Altrimenti c’erano e ci sono i broker che ingaggiano qualcuno dall’estero: nel caso migliore eccellenze costose come la Rega, la Guardia aerea svizzera, altrimenti solo aereo e pilota da Paesi come la Bulgaria e la Romania, che hanno standard normativi diversi dai nostri. Adesso c’è anche Avionord: l’ultima autorizzazione dell’Enac è arrivata a gennaio, e l’operazione ha subito il patrocinio dell’Associazione parlamentare e legislativa per la salute e la prevenzione perché «questo imprenditore investe in un servizio a bassa intensità e ad alto costo che il pubblico non è in grado di garantire da solo», chiarisce il presidente Antonio Tomassini presentandolo a una platea fitta di senatori, sottosegretari, vertici dell’aviazione e un paio di consoli. Eugenio Cremascoli, il presidente di Avionord, ha fatto fortuna sviluppando attrezzature ospedaliere, poi ha venduto agli americani e oggi gestisce la clinica Columbus di Milano. Sogna di trasformare in «una Rega italiana» la sua compagnia aerea, che, accanto ai voli executive, aveva già una divisione medicale che trasporta organi ed équipe mediche per i trapianti (anche per la Regione Lombardia, se serve un aereo): mille missioni in cinque anni, decollo in due ore, centrale operativa attiva h24, aerei che possono trasferire a terra anche i dati sulla temperatura grazie al sistema Gisto, brevettato da Avionord.

E 12 piloti abituati al volo notturno da schierare ora sulla flotta trasporto pazienti, composta da tre aerei LearJet e un elicottero Agusta Westland attrezzati come posti letto di terapia intensiva. Insieme a uno staff di medici e infermieri selezionati da Giuseppe Fontana, direttore medico dei voli sanitari di Avionord, trent’anni di esperienza in materia: «Ho privilegiato il senso clinico e la capacità di gestire diversi tipi d’emergenza da soli, a diecimila metri». Sottolinea l’importanza di avere un hangar «che somiglia a una sala operatoria» per stabilizzare il paziente prima di decollare; una rete internazionale di collaboratori per avere supporto nei Paesi difficili. Secondo lui i rimpatri valgono almeno mille ore di volo l’anno, al costo di 3.000/3.500 euro ciascuna. Ovviamente se non le paga l’assicurazione.