NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Baby gang, case popolari e spaccio: le emergenze dei Municipi vanno in Prefettura

Mercoledì l’incontro con Saccone a Palazzo Diotti. I nove presidenti elencano priorità e problemi da risolvere

Murales

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Milano, 7 marzo 2022 - È il primo passo verso il nuovo patto per Milano, la strada che il prefetto Renato Saccone ha deciso di percorrere per condividere con tutte le istituzioni cittadine un piano d’azione comune. L’obiettivo dichiarato: affrontare insieme la questione sicurezza e concentrarsi in particolare su quelle "frange giovanili violente" che hanno colpito in diversi quartieri della città. Lo step iniziale è in programma mercoledì, quando a Palazzo Diotti arriveranno i presidenti dei nove Municipi.

In vista di quell’incontro, il Giorno ha chiesto a ognuno di loro quali siano le criticità più sentite nei rispettivi territori e quali le possibili misure da adottare. Il presidente del Municipio 1, Mattia Abdu, premette che "il dialogo con le forze dell’ordine è già realtà. Ai classici punti da presidiare, come Darsena, Ticinese, Duomo e piazza Mercanti, occorre aggiungere aree come via Paolo Sarpi e via Cesariano, dove alla movida sempre più molesta si affiancano fuochi d’artificio fatti scoppiare ad altezza finestre. Altre aree critiche sono quelle di Conca del Naviglio, con cattive frequentazioni e, i giardini Bazlen a Porta Romana, per la presenza di baby gang. Ma occorre organizzare anche presìdi culturali". Malamovida e baby gang tengono sotto scacco anche quartieri del Municipio 3, come Porta Venezia e Città Studi. "Per piazza Leonardo Da Vinci, ma anche per piazza Bottini, a Lambrate, chiederemo telecamere. Controlli anche in piazza Ascoli e nell’area di Benedetto Marcello; telecamere e luci in zona Risorgimento", sottolinea la presidente Caterina Antola. La "movida selvaggia" è una spina nel fianco pure in Municipio 2, "in via Giacosa, dove si trova la discoteca La Rumba (ex La Gozadera), in passato chiusa perché ritrovo di pregiudicati o teatro di risse. Fenomeni che stanno continuando. Problemi di sicurezza pure in zona stazione Centrale; e segnaliamo necessità di attenzione al Parco Martesana", aggiunge Simone Locatelli, dal Municipio 2. Malamovida presente anche in Municipio 9: "Ci preoccupa l’area di corso Como: certi episodi non appartengono al diverimento notturno ma alla violenza – commenta Anita Pirovano –. E poi c’è la questione legalità a Bruzzano, dove è stato incendiato l’ingresso di un negozio". Il “copione movida“ non manca in Municipio 6, "con criticità nella zona dei Navigli – sottolinea il presidente Santo Minniti –. Ma è critica anche la situazione in complessi popolari Aler “dimenticati“, in particolare in via Gola, al Giambellino, e in via Ovada".

Sul fronte case popolari, per Stefano Bianco, guida del Municipio 4, "le priorità riguardano le occupazioni abusive, gli immobili abbandonati e lo spaccio di droga, in particolare a Corvetto e Ponte Lambro". Senza dimenticare altri quartieri problematici: "San Siro e via Quarti in primis – evidenzia Silvia Fossati, presidente del Municipio 7 –. Molti alloggi sono occupati abusivamente; altri sono da assegnare, e non c’è cura nei cortili. Chiediamo postazioni mobili delle forze dell’ordine e nello stesso tempo di rafforzare la rete di associazioni, mettendo spazi a disposizione". Natale Carapellese, numero uno del Municipio 5, chiede che vengano ripristinati alcuni presìdi fissi dell’Esercito, a cominciare da quello di via Montegani, "che danno più sicurezza ai cittadini del quartiere" e in generale auspica che ci sia "una maggiore presenza delle forze dell’ordine". Ancora, in Municipio 8 "l’emergenza – conclude Giulia Pelucchi – è nel complesso Aler di via Bolla. Senza tralasciare viale De Gasperi, meta delle carovane di sinti. Ma abbiamo pure la prostituzione al Qt8 e problemi di movida in via Sarpi", condivisi con il Municipio 1.