MARIANNA VAZZANA
Cronaca

La baby gang Z4 e le violenze a Milano: "Non gridare. Questa sera è toccato a te"

Ha seminato il terrore colpendo per strada tra Calvairate e Corvetto: nel gruppo, 10 ragazzi tra 11 e 17 anni. Le vittime costrette a rivelare pin di telefoni e carte

Una vittima costretta da un baby rapinatore a prelevare 500 euro al bancomat

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Milano - "Non gridare e facci vedere quello che hai in tasca, tranquillo; questa sera è toccato a te! Questa cosa qua ci serve per mangiare!". È la minaccia urlata a una delle tante vittime finite tra le grinfie della baby gang “Z4“, che prende il nome dal Municipio di appartenenza, che per mesi ha seminato terrore nei quartieri di Calvairate, Corvetto e zone limitrofe. In avanscoperta venivano mandati un ragazzino e una ragazzina di 12 anni (compiuti rispettivamente a ottobre e a dicembre): agganciavano con un pretesto banale il passante di turno, coetaneo o adulto, poi arrivava il resto del gruppo. A minacciare. Aggredire. Rapinare. Anche puntando un coltello.

La banda è ritenuta responsabile di almeno 14 colpi, tra rapine messe a segno e tentate, tra lo scorso ottobre e la fine di gennaio. Dei dieci indagati, di cui tre ragazze e due non imputabili, fermati ieri dai carabinieri, sei sono stati accompagnati in Istituti penali minorili (due erano già ristretti) e due sono stati sottoposti alla misura della permanenza in casa. I dodicenni non sono imputabili. A eseguire le custodie cautelari disposte dal gip su richiesta del pm minorile Sabrina Ditaranto, i carabinieri della Compagnia Porta Monforte diretti dal Maggiore Silvio Maria Ponzio. Del gruppo, solo uno ha appena compiuto 18 anni.

I carabinieri e i controlli al Corvetto
I carabinieri e i controlli al Corvetto

L’accusa, in concorso tra i giovani, è di rapina e lesioni personali aggravate. I ragazzi, tutti cresciuti tra i palazzoni popolari della periferia sud est in contesti difficili, ad alto tasso di abbandono scolastico (cinque di loro hanno lasciato gli studi), si ritrovavano per strada, nei parchi, nel passante ferroviario di Porta Vittoria, alle fermate dei mezzi pubblici o dentro gli autobus. Pronti a colpire. Un tredicenne si è ritrovato accerchiato lo scorso 19 novembre mentre andava all’oratorio ed è stato preso a pugni dal branco che pretendeva denaro che il ragazzino non aveva. Due giorni dopo, la gang ha puntato un dodicenne su una panchina, gli ha portato via 6 euro e ha provato a sfilargli le scarpe di marca che indossava, senza riuscirci.

Il gip ha valutato "l’escalation di violenza e aggressività della banda". Un’impennata. "Se inizialmente la gang colpiva soltanto ragazzi molto giovani, le vittime diventano poi giovani adulti; agli spintoni e alle percosse si affianca l’uso di un coltello; la refurtiva diventa sempre più importante: telefoni cellulari, che la banda impone di sbloccare, AirPods, prelievi coatti di denaro dall’ammontare anche di 1000 euro". Alleggerito di questa somma, un ragazzo che è stato rapinato mentre si trovava sul bus 62 lo scorso 2 dicembre: circondato da 7 ragazzi, uno dei quali gli ha fatto sapere di essere armato di coltello, è stato costretto a consegnare portafoglio, telefono e carte di credito con i codici pin. Tempo pochi minuti, e i soldi si sono volatilizzati con un doppio prelievo.