REDAZIONE MILANO

Baby Gang denunciato: fuga al posto di blocco e aggressione agli agenti

Il rapper è indagato per resistenza, mentre l'amico che era con lui è stato arrestato

Il rapper Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib

Non si è fermato al controllo, ha aggredito gli agenti e infine è scappato. Sarebbe la sequenza dei fatti che ha dato vita ai nuovi guai giudiziari - gli ultimi in ordine di tempo - per Baby Gang, nome d'arte del rapper ventenne Zaccaria Mouhib. E' successo ieri intorno alle 17.30 a Milano. Il cantante, mentre era con un coetaneo a bordo di uno scooter  T-Max guidato da un amico, in via Andrea Costa, ha evitato il controllo di polizia opponendo resistenza agli agenti. Per questo ora è indagato in stato di libertà. E' andata peggio per l'amico del rapper, che è stato arrestato dalla polizia, mentre Baby Gang è riuscito a scappare. Per entrambi l'accusa è di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, perché nella colluttazione avrebbero anche provocato lievi ferite agli agenti giudicate guaribili in sette giorni. L'amico del rapper, un 21enne con precedenti, di origine nordafricana, sarà processato per direttissima. 

"Che c... volete? Voi sapete chi sono! Sono Baby Gang...": avrebbe esordito così, con una frase infarcita di molti epiteti ingiuriosi, il rapper milanese rifiutandosi di fornire i documenti (ma poi abbandonandoli sul posto quando è fuggito) alle forze dell'ordine.

Il rapper, hanno scritto i giudici della Sezione misure di prevenzione di Milano, non ha "ancora trovato un punto di equilibrio tra la personalità di rapper antisistema con cui si è affermato a livello artistico e la necessità di rispetto, sul piano personale, dei precetti del vivere civile". Giudici che di recente hanno respinto la richiesta della Questura di Sondrio di applicare una misura di "sorveglianza speciale" per due anni a carico del giovane. A carico del 20enne ci sono anche numerosi fogli di via emessi da diverse città, tra cui Milano.

Non è la prima volta in cui il rapper finisce nei guai. Anzi, da mesi ormai sta facendo parlare di sè più per i propri problemi con la giustizia e le intemperanze di cui è protagonista che per i brani musicali che realizza. Soltanto tre mesi fa insieme al collega rapper Neima Ezza, Zaccaria Mouhub in arte Baby Gang era stato arrestato - ma poi, difeso dal legale Niccolò Vecchioni, era stato scarcerato su decisione del Riesame che aveva considerato come lacunose le prove a suo carico e soprattutto i riconoscimenti fotografici -, insieme a un terzo ragazzo di 18 anni, da polizia di Stato e carabinieri su ordine del giudice per le indagini preliminari di Milano con l'accusa di aver partecipato a vario titolo a ben quattro rapine commesse ad altrettanti ragazzi di Milano e Vignate. In particolare nei confronti di Baby Gang e Neima Ezza era stato tracciato un "profilo di pericolosità sociale" dato anche dall'utilizzo di un'arma e di minacce gravi nei confronti delle vittime delle rapine. Nonostante queste accuse, il rapper non ha desistito e, anzi, sta continuando a mettersi nei guai con la giustizia. In più, il 20enne è anche indagato dal pm Giovanni Polizzi per "accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti", dopo che sul suo profilo Instagram alcuni giorni fa ha scritto, a corredo di un paio di sue foto, di aver "girato una parte" di un suo nuovo video musicale a San Vittore, dopo l'arresto, sostenendo che in questo modo il suo "prossimo singolo rimarrà nella storia del rap" essendo "il primo artista 'detenuto' ad aver girato un video in un carcere".