N.P.
Cronaca

Baby Gang, tra musica, violenze, rapine e arresti. La vita violenta del trapper

Dalla sparatoria in corso Como, alla rapina di Vignate sino alla guerriglia urbana in piazzale Selinunte

Milano, 7 ottobre 2022 -  Secondo arresto in dieci mesi per il trapper Zaccaria Mouhib, ventunenne originario di Lecco noto ai suoi fan col nome di Baby Gang. Bloccato all'alba a valle dell'inchiesta dei carabinieri della Compagnia Duomo e degli agenti della Squadra mobile sulla rissa con sparatoria del 3 luglio scorso in corso Como, l'artista era già finito in manette a gennaio, coinvolto nell'indagine che aveva portato in cella anche Neima Ezza e Samy Free e accusato di aver preso parte a una rapina a Vignate.

Proprio con Ezza, ragazzo cresciuto in zona Forze Armate e legato al collettivo Seven Zoo, aveva organizzato, nell'aprile 2021, il raduno con trecento giovanissimi in via Micene per girare un affollatissimo videoclip, nonostante le stringenti regole anti-contagi. All'arrivo delle forze dell'ordine in assetto antisommossa, il ventunenne e il resto del gruppo si erano spostati in piazzale Selinunte, dando vita a una sorta di guerriglia urbana con lancio di bastoni e pietre; alla fine si era reso necessario l'utilizzo di lacrimogeni per riportare la calma nella piazza centrale del quartiere San Siro. Qualche mese dopo, il 24 agosto, gli era stato però notificato un Daspo Willy della durata di due anni per il raid andato in scena un mese e mezzo prima, la notte del 12 luglio, all'esterno della discoteca Old Fashion: secondo la ricostruzione della polizia, il trapper e altri amici coi volti coperti erano arrivati in viale Alemagna per dare manforte a Rondodasosa, respinto dagli addetti alla sicurezza del locale, e avevano dato vita a un vero e proprio assalto.  E passiamo al 2022. Arrestato a gennaio per il raid di Vignate ai danni di due ragazzi, è stato scarcerato dopo appena venti giorni per "profili di lacunosità e debolezza" ravvisati dai giudici del Riesame nell'impianto accusatorio. E nel marzo successivo la sezione autonoma Misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha respinto la richiesta della Questura di Sondrio (Comune in cui risiede) di applicargli una misura di sorveglianza speciale della durata di due anni.

Il trapper è tornato a far parlare di sé il primo aprile, quando ha fatto sapere via Instagram di aver girato alcuni filmati poi inseriti in un video musicale mentre si trovava recluso a San Vittore; da lì sono scattati gli accertamenti della Procura per capire come sia riuscito a utilizzare un cellulare all'interno di una casa circondariale e per accertare l'eventuale violazione dell'articolo 391-ter, che punisce sia chi indebitamente procura a un detenuto un apparecchio telefonico sia chi lo riceve e lo usa.

Dieci giorni dopo, altri guai: a bordo di uno scooter T-Max insieme a un amico, non si è fermato a un primo controllo di polizia in via Andrea Costa, a due passi da piazzale Loreto, per poi aggredire gli agenti e scappare, finendo denunciato per resistenza e per aver violato il foglio di via da Milano. Stamattina è tornato ancora una volta dietro le sbarre. Prossimo appuntamento il 18 ottobre: udienza preliminare per l'inchiesta sulla rapina di Vignate, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio