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Baby Gang, ancora guai giudiziari per il trapper dei record: la Procura chiede tre anni di carcere

Il 23enne in procinto di partire per un tour europeo è a processo per i disordini del 10 aprile del 2021 in zona San Siro

Baby Gang

Baby Gang

Milano, 17 settembre 2024 – Mentre la parabola artistica di Baby Gang raggiunge il suo apice – ai vertici delle classifiche di streaming con oltre 6,5 milioni di ascoltatori mensili, brani che hanno totalizzato due miliardi di streaming su Spotify, milioni di follower sui social, la conquista della scena musicale francese con la canzone ‘Mentalité’ e un tour europeo che lo porterà anche al Bataclan –, parallelamente procede anche la sua “parabola” giudiziaria. 

La Procura di Milano ha chiesto una condanna a tre anni di reclusione per il trapper 23enne, all'anagrafe Zaccaria Mouhib. Questa richiesta di condanna, nel processo con rito abbreviato davanti al gup Tommaso Perna, riguarda i disordini del 10 aprile del 2021, in zona a San Siro a Milano, quando il collega trapper Neima Ezza, ossia Amine Ez Zaaraoui, stava realizzando un video musicale: erano presenti circa 300 ragazzi, tra cui Baby Gang e Neima appunto, alcuni anche minorenni, e ci fu un lancio di oggetti contro le forze dell'ordine.

Nell'inchiesta, condotta dalla Polizia e coordinata dal pm Leonardo Lesti, che nell'aprile di tre anni fa aveva portato anche a perquisizioni, le accuse, a vario titolo, sono di manifestazione non autorizzata e di resistenza a pubblico ufficiale. Neima Ezza, davanti al gup, ha chiesto la messa alla prova, mentre Baby Gang, difeso dal legale Niccolò Vecchioni, ha scelto il rito abbreviato. È imputato anche un altro ragazzo. La decisione del giudice arriverà a ottobre.

Negli ultimi mesi Baby Gang è stato assolto in appello in un processo per rapina e gli è stata dimezzata la condanna in secondo grado, da 5 anni e 2 mesi a 2 anni 9 mesi e 10 giorni, per il caso di una sparatoria del 2022. E dopo quest'ultima sentenza è tornato libero, con revoca dei domiciliari. Attende anche la decisione della Sezione misure di prevenzione del Tribunale milanese su una richiesta di tre anni di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.