![Pablo Heriberto Gonzalez Rivas E Jhoanna Nataly Quintanilla Valle Pablo Heriberto Gonzalez Rivas E Jhoanna Nataly Quintanilla Valle](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZmY4YWNhNjEtMTBmMy00/0/pablo-heriberto-gonzalez-rivas-e-jhoanna-nataly-quintanilla-valle.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Pablo Heriberto Gonzalez Rivas E Jhoanna Nataly Quintanilla Valle
Milano, 10 febbraio 2025 – “Ho visto un fosso sulla destra, mi sono fermato e ho scaricato la valigia con il corpo, facendola rotolare all'interno del fossato”.
![Carabinieri impegnati nelle ricerche del corpo di Jhoanna Quintanilla](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YmRiMDYxZDYtN2ZkOC00/0/carabinieri-impegnati-nelle-ricerche-del-corpo-di-jhoanna-quintanilla.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
Così Pablo Heriberto Gonzalez Rivas ha descritto al gip Anna Calabi il momento in cui si è disfatto del cadavere della compagna connazionale Jhoanna Nataly Quintanilla Valle. Un cadavere che al momento non è stato ancora trovato, nonostante i carabinieri lo stiano cercando da tre giorni nel territorio compreso tra Cassano d'Adda e Treviglio. Alle ricerche sta collaborando anche il nucleo SAPR dei Vigili del fuoco.
Il gioco erotico finito male
Davanti al giudice, che ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare del carcere, il quarantottenne salvadoregno ha ammesso di aver ucciso Jhoanna nella notte tra il 24 e il 25 gennaio, parlando però di un gioco erotico finito male: le avrebbe afferrato il collo con violenza durante un rapporto sadomaso, spezzandoglielo senza volerlo. Poi è andato nel panico, nella sua versione, e ha deciso di occultare il corpo.
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Il giudice
Una ricostruzione che per gli inquirenti è poco credibile e che potrebbe essere soltanto uno stratagemma di Rivas per alleggerire le proprie responsabilità ed evitare l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato.
Il gip ha ritenuto fondato il pericolo di fuga, anche perché nel corso dell'interrogatorio è emerso che l'uomo avrebbe avuto intenzione di partire per Lisbona senza la compagna; senza dimenticare che la sua famiglia risiede nel Paese natale, El Salvador.
Cellulare e cappello in un cestino
Stando a quanto emerso dalle indagini dei militari del Nucleo investigativo, il telefono di Jhoanna è stato spento alle 4.39 del 25 gennaio. Rivas ha riferito al gip di averlo gettato in un cestino della spazzatura non lontano dal complesso residenziale di piazza dei Daini 4/2 in cui conviveva da sei anni con la baby-sitter quarantenne; insieme al telefono, si sarebbe disfatto anche del cappellino rosso che Jhoanna indossava abitualmente.
Il corpo nel fosso
Rivas ha dichiarato di non essersi presentato al lavoro il giorno dell'omicidio e di essere partito da casa in auto attorno alle 19 per disfarsi del corpo.
Ha detto ancora di aver guidato a lungo per una strada dritta - verosimilmente la tangenziale - e di essere uscito all'altezza di Cassano d’Adda-Treviglio. Da lì avrebbe guidato ancora per un tratto di strada non meglio precisato, superando diverse rotatorie. "Poi sono tornato a casa", ha concluso, dicendosi dispiaciuto per quanto accaduto. Le indicazioni poco chiare sul luogo in cui è stato abbandonato il borsone con il corpo non hanno ancora consentito ai carabinieri di individuarlo.
La vita insieme
Durante l'interrogatorio, Rivas avrebbe confermato anche le frasi già dette in precedenza sul presunto stato d'animo di Jhoanna, che ha descritto come “depressa” nei quindici giorni precedenti e preoccupata per una cisti al collo “che si stava ingrossando”.
Preoccupazioni che non risultano mai condivise da Jhoanna con le amiche, che ha tratteggiato il profilo di una persona solare e piena di progetti per il futuro. Il quarantottenne ha ribadito che non c’erano problemi nella coppia e che entrambi contribuivano alle spese familiari.