
Stefano Lionetti, amministratore delegato di Ticketone, interviene sul caso dei bagarini online
Milano, 8 settembre 2017 - Lo scorso 2 settembre «Il Giorno» ha pubblicato un articolo in cui denunciava il fenomeno del bagarinaggio online per il derby Inter-Milan del 15 ottobre. Sul sito Internet della società nerazzurra i biglietti in molti settori sono indicati come «sold out», ma su alcuni siti Internet di «secondary ticketing», in primis Viagogo, i ticket per la Stracittadina ci sono, ma a prezzi triplicati rispetto a quelli fissati dall’Inter e applicati dal gestore della biglietteria nerazzurra Vivaticket-Best Union. Lo scandalo del bagarinaggio online ha scatenato reazioni. Il 3 settembre, sempre sul «Giorno», il promoter Claudio Trotta (Barley Arts), l’organizzatore dei concerti di Bruce Springsteen in Italia, ha subito rilanciato la sua battaglia contro il bagarinaggio online invocando una normativa dell’Unione Europea che faccia chiudere i siti di secondary ticketing. Oggi interviene Stefano Lionetti, amministratore delegato di Ticketone (la più importante società italiana di vendita di biglietti online), che afferma di aver segnalato in più sedi che il responsabile della biglietteria dell’Inter, Luca Innocenti, è un ex manager di Viagogo.
Stefano Lionetti, amministratore delegato di Ticketone, adesso il bagarinaggio online non riguarda solo i concerti, ma anche le partite di calcio. Per Inter-Milan (biglietteria gestita da Vivaticket-Best Union), lo stadio di San Siro va verso il tutto esaurito, ma i biglietti sul sito di secondary ticketing Viagogo ci sono. A prezzo triplicato.
«Spesso ci si dimentica che il fenomeno del secondary ticketing è nato proprio per i biglietti degli eventi sportivi, in primis negli Stati Uniti. In Italia Ticketone gestisce le biglietterie di 15 delle 20 squadre di Serie A (non l’lnter, ndr). Ci aspettiamo che il tema del secondary ticketing torni d’attualità perché tra ottobre, novembre e dicembre saranno messi in vendita i biglietti dei concerti della prossima estate».
Cosa si è fatto finora per combattere il bagarinaggio online?
«Tutti i rivenditori ufficiali hanno rinforzato le proprie difese. Ma il caso del derby Inter-Milan dimostra che il fenomeno c’è ancora e ci sarà».
La sua sembra una resa.
«Noi abbiamo sempre sostenuto che il problema non riguarda tanto i robot (i software per rastrellare biglietti online, ndr) ma le persone. La vendita dei biglietti su Internet ha “abilitato’’ chiunque a diventare un bagarino: ci sono gruppi di persone con una serie di carte di credito che comprano regolarmente i biglietti e poi li rivendono tramite i siti di bagarinaggio online. Dunque anche nei prossimi mesi i “sold out’’ ci saranno, non solo a causa del secondary ticketing ma soprattutto per gli acquisti regolari. E qualcuno dirà: “Non è cambiato nulla’’. In realtà qualcosa è già cambiato».
Cosa?
«Noi di Ticketone facciamo controlli ancor più puntuali: abbiamo sviluppato un servizio di Internal Auditing e società di consulenza esterna ci aiutano a livello tecnologico nel cercare di limitare il bagarinaggio. Facciamo anche delle cancellazioni di ordini nei casi più sospetti. Ma si dovrebbe poter andare oltre».
In che modo?
«Il primo aspetto è quello normativo. Nel dicembre del 2016 è stata approvata una legge, ma ha inciso solo su un aspetto: vietare ai promoter di vendere direttamente i biglietti ai siti di secondary ticketing. Quella norma non incide nella battaglia contro il bagarinaggio online perché non indica soglie oltre le quali si possono considerare fuori legge le rivendite di biglietti e non prescrive punizioni o ammende. Siamo in attesa di una legge che incida di più, ma dovrebbe essere una legge dell’Unione Europea».
Il caso sollevato dalle «Iene» per i concerti dei Coldplay dello scorso luglio riguardava la cessione di una parte dei biglietti dal promoter ufficiale Live Nation ai siti di secondary ticketing.
«È un fenomeno che in Italia è esistito, ma a mio parere non per volumi consistenti di biglietti. In passato noi sapevamo che manager dei siti di secondary ticketing come Viagogo erano costantemente in pellegrinaggio dai promoter per chiedere pacchetti di biglietti, dicendo esplicitamente: “Non date tutti i biglietti a Ticketone (il venditore ufficiale, ndr), datene una parte a noi’’. Con la nuova legge una persona che avanza una proposta del genere fa una cosa illegale. Prima, invece, lo faceva liberamente».
Sulla vendita dei biglietti dei concerti dei Coldplay sta indagando la Procura di Milano. Un’inchiesta utile?
«Il caso giornalistico e l’inchiesta della Procura hanno evidenziato il problema e così il Parlamento ha approvato la legge».
Tornando al caso Inter-Milan, lascia perplessi che il responsabile della biglietteria dell’Inter dal 2014, Luca Innocenti, sia un ex manager di Viagogo. Che ne pensa?
«È una situazione che ho già fatto presente in più sedi. Perché la persona che lei ha citato è colui che più di tutti, per anni, ha fatto il lavoro di andare dai promoter per cercare di ottenere biglietti a favore di Viagogo. Non so se un magistrato l’ha mai “intervistato’’. Ora è all’Inter e si può andare ad ascoltare il suo racconto. Lui sa bene come funziona».
I biglietti per le partite di calcio sono nominativi, eppure per Inter-Milan, e non solo, i biglietti sono finiti su Viagogo.
«Quel tipo di biglietti nominali consentono all’acquirente una certa trasferibilità del ticket, quindi il bagarinaggio c’è lo stesso. I biglietti nominali, quindi, non sono la soluzione. Lo possono essere solo per alcuni eventi in strutture con capienza limitata».
Altro nodo: le prelazioni dei biglietti per gli abbonati e i possessori della tessera del tifoso sembrano agevolare i bagarini. È così?
«Tutti sappiamo che molti bagarini sono iscritti ai fan club dei grandi artisti e sono abbonati alle squadre di calcio per poter acquistare facilmente i biglietti».
massimiliano.mingoia@ilgiorno.net