
Sala operatoria
Milano, 26 agosto 2022 - Era nato con una grave malformazione intestinale e urologica e nel suo Paese, l'Ucraina, non era operabile. Non c'erano cure e neppure la possibilità di operarsi. Ma all'improvviso è cambiato tutto, con l'invasione del suo Paese da parte della Russia, la fuga dei suoi connazionali. E la sua. Il piccolo - che adesso ha un anno - e la sua mamma sono infatti scappati da Chernivtsi e sono arrivati a Milano. Una nuova grande città che non li ha solo accolti, ma è stata fondamentale per la salute del bambino, perchè il piccolo si è poturt sottoporre a un percorso di cure al Policlinico. E ora è potuto finalmente tornare a casa dalla sua famiglia.
"E' nato con una grave malformazione ano rettale - spiega Ernesto Leva, direttore della chirurgia pediatrica del Policlinico - ed era ricoverato per delle ulteriori complicanze urologiche causate dalla sua condizione. Data la complessità del caso, alla madre era stato detto che in Ucraina sarebbe stato molto difficile procedere con un intervento ricostruttivo". Quando però a causa della guerra si sono mobilitati gli aiuti umanitari, l'Ong Rainbow4Africa, immediatamente operativa nel portare aiuti e creare ponti sanitari fra gli ospedali ucraini e quelli italiani, si è attivata per trovare la struttura più idonea e trasportare il piccolo. Tra i volontari c'era anche Daniele Dondossola, medico della chirurgia generale del Policlinico che ha indirizzato la mamma e il piccolo a Milano.
Dopo un lungo viaggio il bambino viene portato proprio nell'ospedale milanese, specializzato nella diagnosi e nelle cure di alta qualità per i pazienti con malattie rare e complesse uro-retto-genitali. Esaminata la situazione, i medici pianificano un percorso di interventi chirurgici ricostruttivi, ma sia il piccolo sia la mamma si scoprono positivi al Covid. I primi 20 giorni viene quindi ricoverato nella Pediatria - Alta Intensita' di Cura diretta da Paola Marchisio; una volta guarito dal virus, viene affidato ai chirurghi pediatrici e agli urologi pediatrici, guidati rispettivamente da Ernesto Leva e Gianantonio Manzoni, che intervengono insieme agli esperti di Anestesia e Rianimazione pediatrica coordinati da Giuseppe Sofi e Giovanna Chidini. Siamo a fine Maggio: il primo intervento dura 6 ore, nelle quali viene ricostruita la porzione terminale dell'intestino, si asporta il rene sinistro e vengono ricostruite le vie urinarie. Poi, dopo qualche settimana di degenza per stabilizzare la situazione, a inizio agosto il piccolo torna in sala operatoria per un intervento di ricanalizzazione intestinale: "Il percorso chirurgico e' cosi' completo - spiega Leva - e non c'e' stata alcuna complicanza, tanto che dopo qualche giorno il piccolo e' potuto tornare a casa. Grazie a tutto questo, ora potra' avere un futuro simile a quello di tutti gli altri bambini".
Conclude Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano: "Interventi cosi' complessi sono possibili non solo per le competenze professionali che un Ospedale come il nostro puo' mettere in campo ma anche grazie alla perfetta sinergia tra tutti i professionisti coinvolti. La nostra Chirurgia Pediatrica e' considerata tra i primi centri a livello europeo, con piu' di 300 interventi di questo tipo all'attivo. Non si e' trattato solo di curare una patologia complessa e rara: medici e infermieri hanno accompagnato nel percorso il bimbo e la sua mamma, cercando sempre di mantenere viva la speranza. E la speranza si e' trasformata in realta', dando al piccolo la possibilita' concreta di una vita migliore".