Banca Progetto, la creatura di Oaktree nata dalle ceneri della Popolare Lecchese

Il fondo Usa oggi proprietario dell’Inter ha fondato nel 2015 l’istituto di credito specializzato in cessione del quinto, finanziamento alle Pmi e factoring. Dallo scorso settembre il controllo è passato a Centerbridge Partners

I loghi di Banca Progetto e Oaktree

I loghi di Banca Progetto e Oaktree

Milano – Banca Progetto, l’istituto di credito finito in amministrazione giudiziaria per presunti crediti con garanzia statale erogati a società legate alla ‘ndrangheta, è una banca d’affari digitale nata nel 2015 su iniziativa di Oaktree Capital Management, il fondo americano che fino allo scorso settembre deteneva il 99,82% del capitale attraverso il suo veicolo d’investimento BPL Holdco S.à.r.l.

La società statunitense di gestione patrimoniale aveva rilevato la Banca Popolare Lecchese trasformandola appunto in Banca Progetto, con sedi a Roma e Milano e una rete commerciale nazionale, istituto specializzato in cessione del quinto, finanziamento alle Pmi e factoring (cessione dei propri crediti da parte delle imprese a società specializzate). D’altra parte Oaktree, che dal maggio scorso controlla anche l'Inter con il 99,6% del capitale del club nerazzurro, è tra le maggiori gestori globali specializzati in investimenti alternativi

Banca Progetto, si legge sul sito, “è nata in un momento di profonda trasformazione del settore bancario italiano con l’obiettivo di diventare in breve tempo uno dei più rilevanti operatori nel mercato del credito alle famiglie e alle imprese”. Dal 2018 l’amministartore delegato era Paolo Fiorentino, manager ex Unicredit ed ex ad di Banca Carige.

Banca Progetto aveva chiuso il 2023 con un utile netto pari a 71,9 milioni di euro, in crescita del 38,3% rispetto ai 52 milioni di euro a fine 2022. L'anno scorso aveva erogato nuovi finanziamenti alle Pmi per 2,8 miliardi di euro (+4% anno su anno), generato un utile netto di 72 milioni, con un patrimonio netto pari a 290 milioni, un ritorno sui fondi propri («RoE») pari a 28% e un CET1 ratio del 17.4 per cento.

Il 4 settembre scorso era stato tuttavia annunciato in un comunicato stampa un cambio di proprietà, con il passaggio della quota di controllo detrenuta da BPL HoldCo a fondi gestiti da Centerbridge Partners, società d’investimento statunitense con sedi a New York e Londra.