REDAZIONE MILANO

Catturata la banda incubo dei negozianti

Otto egiziani in manette: rapinavano e aggredivano i commercianti, spesso connazionali, nei quartieri di Milano

Le immagini della banda

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Avevano fatto irruzione all’interno di un negozio in via Imbonati e si erano scagliati subito contro il titolare - un 34enne egiziano - riempiendolo di calci e pugni, per poi stringergli una corda al collo e colpirlo alle gambe con una mazza di ferro. Non solo. Dopo essersi impossessati di 62 cellulari, duemila euro in contanti e altre apparecchiature elettroniche, lo avevano legato con delle fascette in plastica ai polsi e alle caviglie e imbavagliato con un nastro adesivo. La vittima era stata trovata così, da un famigliare, solo il giorno dopo. Era il 17 gennaio. Ma non fu l’unica rapina con sequestro di persona messa a punto dalla gang. A stringere il cerchio, incastrando otto egiziani (fra i quali quattro fratelli), i carabinieri della Compagnia Milano Duomo. L’operazione - ribattezzata Jafar, dal nome del personaggio cinematografico che, avvalendosi della sua malvagia, mira alla conquista della città e del mondo intero - è stata coordinata dalla Procura di Milano.

Oltre alla violenta aggressione, la banda aveva cercato di costringere il titolare del negozio a lasciare il quartiere, sospettando che avesse segnalato alle forze dell’ordine le loro attività illecite, e gli avevano intimato di firmare un intero libretto di cambiali dopo aver fotografato e ripreso le sue parti intime, con la minaccia di diffondere i contenuti. Un ricatto al quale la vittima non ha ceduto, denunciando quanto successo ai carabinieri. Che ieri, tra Milano e la provincia di Varese, hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Milano, su richiesta del procuratore Francesco Vittorio De Tommasi. Sono stati arrestati in otto, ritenuti responsabili - a vario titolo e in concorso tra loro - di rapina aggravata, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, estorsione, violenza privata e porto di armi. Sono stati accertati , attraverso l’attività investigativa, anche altri due episodi a carico di due degli egiziani arrestati, nei confronti di un altro connazionale, un 24enne titolare di un negozio di ortofrutta: non solo avevano fatto la “spesa“ rifiutandosi di pagare alla cassa, lo avevano colpito al torace e a un orecchio con un coltello a serramanico, ferendol o, per poi rubargli un telefonino e 1.830 euro. E sempre secondo gli inquirenti, la banda negli ultimi mesi avrebbe terrorizzato altri commercianti, in gran parte connazionali, di alcuni quartieri milanesi con l’intento di esercitare un controllo sistematico del territorio.