Milano, 2 ottobre 2023 – Condanne fino a 3 anni e 4 mesi per nove persone accusate a Milano di avere ricostruito una costola dei Latin King (frazione Chicago), una delle pandillas latinoamericane note per violenza e rappresaglie contro le bande rivali. Il 35enne Kleber Miguel Cortez Cortez, conosciuto come ‘Inca supremo’ è stato condannato a due anni con il rito abbreviato dal gup Sofia Fioretta, mentre il 27enne peruviano Jhonny Farfan Chavez, identificato come capo del 'Capitolo’ di Cologno Monzese, ha patteggiato a 3 anni.
Le accuse
L'inchiesta coordinata dal pm Francesca Crupi aveva portato lo scorso aprile all'arresto, da parte della Squadra Mobile di Milano, di 9 membri della pandilla di un'età compresa tra i 36 e i 20 anni, con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, tentato omicidio, lesioni personali gravi e aggravate, danneggiamento, furto aggravato e getto pericoloso di cose. Un decimo componente del gruppo, un personaggio di secondo piano, mai sottoposto a misure cautelari, invece è stato assolto. Le pena più alta inflitta questa mattina è quella a 3 anni e quattro mesi alla quale è stato condannato Isaac Giovanny Velez Garcia, ecuadoriano di 25 anni, mentre la più bassa è a un anno e sei mesi.
Le intercettazioni
Dalle intercettazioni agli atti dell'indagine emerge uno spaccato di violenza: "Ascolta... se devi attaccare attacca - diceva 'l'Inca supremo della tribù' intercettato mentre parlava con un esponente della banda rivale -, però parla chiaro, perché questa cosa finisce male e faremo una marea di funerali”. In un'altra telefonata, poi, esprimeva la necessità di “fare pulizia” perché i nemici sbracano “passeggiando” nelle loro “zone".
Le regole
È in questo contesto che gli inquirenti e gli investigatori hanno collocato le feroci risse nel 2022 in un parco giochi a Milano, un'altra a un festival di musica latino americana ad Assago, sempre nel Milanese, e un agguato in discoteca: volarono pugni, calci e bottigliate. Le sfere d'influenza, infatti, sono ritenute “invalicabili” dai rivali, così come tra i componenti della gang vigono regole ferree raccolte nel 'Manifesto’ o 'Letteratura’ che, se violate, comportano punizioni cruente.