Milano – Una baraccopoli sul terreno tra le vie Sacile e Bonfadini. Dall’alto si contano venti rifugi realizzati con pannelli di legno, lamiere e stoffa. È lo “spettacolo“ che spunta a un passo dal campo rom (regolare) e dal ponte pedonale di via Toffetti, in un’area in cui fino a 5 anni fa si trovava il Cat, Centro di accoglienza temporanea, con i container che ospitavano persone senza casa, smantellato nella primavera del 2019.
Una striscia di terra che cambierà volto, nell’ambito del progetto del nuovo Ortomercato di Milano a cura di Sogemi. Ma che al momento è invasa dagli accampamenti di nomadi. L’azienda, contattata dal Giorno, fa sapere di essere al corrente della presenza delle baracche, così come il Comune, e che si interverrà presto.
Nel primo pomeriggio, il viavai degli occupanti abusivi è continuo. Gruppi di nomadi si riuniscono anche nel vicino sovrappasso pedonale. E “resiste” il cimitero con carcasse di veicoli abbandonati di fianco al campo rom di via Bonfadini. Ma, stando ai piani dell’Amministrazione, questa situazione non durerà molto: intanto, entro l’anno è prevista la chiusura del campo rom regolare. E, prima ancora, sarà sgomberata la baraccopoli abusiva di via Sacile che già preoccupa gli abitanti della zona “perché continua a ingrandirsi”, sottolineano alcuni residenti.
Ad oggi, fa sapere il Comune, in attuazione della delibera di Giunta di novembre 2012, il Comune ha chiuso 23 campi rom, tra i quali quello di via Forlanini nel 2014, quello di via San Dionigi nel 2014, di via Idro nel 2016, di via Martirano nel 2019, di via Bonfadini-Zama nel 2021, di via Vaiano Valle nel 2022 e di via Cascia nel 2023.
In attuazione di questo programma sono iniziate le operazioni di superamento del campo rom di via Bonfadini. E a maggior ragione anche le baracche abusive di fianco saranno eliminate. Nello stesso tempo procedono i lavori per il nuovo Ortomercato, con il progetto Foody 2025, che diventerà un Hub agroalimentare. La prima inaugurazione è prevista per il prossimo aprile. Obiettivo è aprire l’immensa area dell’est milanese (700mila metri quadrati) alla città e farla diventare perno della grande trasformazione che vivrà tutta la zona anche con il progetto Aria sui padiglioni dell’ex Macello.