SIMONA BALLATORE
Cronaca

Nonna Bouchet: "Sono calibro 9 solo ai fornelli"

Icona della commedia sexy e regina dell’aerobica in città si divide tra il teatro, le amiche e le nipotine

STAR Barbara Bouchet

Milano, 11 giugno 2017 - «Milano è famiglia, amici, spettacolo. Un pezzo di cuore». Barbara Bouchet, icona della commedia sexy anni Settanta, attrice instancabile e nonna due volte, sfila con l’eleganza che l’ha sempre contraddistinta per le strade milanesi e corre dalle sue nipotine. A gennaio tornerà in città con una pièce teatrale, ma c’è tempo, adesso è qui, tutta per loro.

Torna spesso a Milano?

«Sì, appena posso vengo, soprattutto per trovare mio figlio Alessandro con la sua bella famiglia. Questa volta sono qui perché la mia nipotina Arizona ha fatto un saggio di danza e domani c’è la grande festa di compleanno di Alexandra. E pensare che l’anno scorso la aspettavo fuori dalla sala parto, adesso ha già un anno ed energia da vendere. Hanno preso i miei occhi blu, finalmente dopo due figli maschi bellissimi ma con gli occhi scuri da qualche parte sono usciti fuori. Poi a Milano ho un gruppo di amiche stupende, belle e intelligenti, ne ho più qui che a Roma. Ieri siamo andate a vedere una mostra e a cena, ci facciamo sempre la nostra rimpatriata».

La prima volta che è venuta in città?

«Per una sfilata. All’epoca venivo sempre per la moda. Ricordo che era faticosissimo correre da un posto all’altro con i tacchi, non so come ho fatto, adesso non li porto più. Le sfilate erano stupende, a Los Angeles non le avevamo».

Quali sono i suoi luoghi del cuore?

«Il Duomo mi affascina ancora oggi, sembra fatto di pizzo; il Naviglio, con i suoi ristorantini. Mi piace andare in giro per negozi, Milano ti riempie gli occhi di moda. C’è la mia amica Michela Bruni con i suoi gioielli stupendi e c’è il Parioli, dove vado a ballare».

Milano è ancora la capitale della moda?

«Per me la moda è Milano. Londra non la frequento, Parigi raramente, preferisco Milano».

Ama la città ma non si è mai trasferita qui.

«Ma sono solo a tre ore di treno e poi ci verrò ancora più spesso. A settembre Alessandro apre un ristorante suo finalmente, si chiamerà “Alessandro Borghese, il lusso della semplicità”, davanti a City Life».

Qual è il piatto cucinato da suo figlio che ama di più?

«Anch’io sono per le cose semplici, gateau di patate e pasta e fagioli».

E il piatto milanese?

«La cotoletta e mi piace molto anche l’ossobuco, è buono col riso».

Com’è Barbara Bouchet ai fornelli?

«Pericolosissima. A stento so indovinare i minuti per l’uovo sodo. Con la cucina non ho pazienza. Accendo i fornelli e poi vado nella stanza accanto a fare altro finché non sento puzza di bruciato: “Oddio, l’ho fatto ancora?” È un grande classico. Mio marito lo sapeva, i miei figli pure e mi tenevano ben lontana dalla cucina, non è cosa».

Meglio il palcoscenico, la palestra e i set. E anche in questo caso Milano ha un ruolo cruciale.

«Fra i tanti film, ho fatto anche “Milano calibro 9”, giusto per restare a tema. Poi sono stata la prima attrice cinematografica a passare alla tivù, quando Berlusconi ha iniziato con i suoi canali, con Beauty Center Show. Adesso torno col teatro. Ho già portato a Milano lo spettacolo “Tre donne in cerca di guai” al Teatro Nuovo e all’inizio del prossimo anno porterò “Quattro donne e una canaglia”. Oggi voglio interpretare i ruoli della mamma e della nonna, mi piacerebbe un bel film drammatico anche se far ridere in una commedia è molto più difficile che far piangere».

Cosa consiglia alle donne che vorrebbero intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo?

«Oggi è ancora più dura. Si è un po’ meteore, si entra catapultati in un reality e si esce al prossimo. Per fare l’attrice devi avere una grande tenacia, non cedere al primo no, fare tanti provini e una volta che ce l’hai fatta non sederti mai. Non rinunciare a una famiglia e studiare tanto perché, come diceva Eduardo De Filippo, gli esami non finiscono mai».