
Anche ieri tanti sudamericani al parco Lambro
Milano, 5 giugno 2017 - I grandi polmoni verdi della periferia milanese, da anni invasi dai bivacchi di sudamericani, questo weekend sono tornati a «respirare». Sia al parco Lambro che all’«Aldo Aniasi» la situazione è finalmente migliorata grazie all’intensificazione dei controlli della polizia locale. Wanda Bianchi, residente di via Pusiano vicino al Lambro, è stata costretta fino allo scorso weekend a starsene in casa con le finestre chiuse: «Per non finire intossicata» dice. Una situazione pericolosa per il marito, Angelo Fiorini, 73 anni, che deve ricorrere all’ossigenoterapia: «E dire che secondo il medico avrei bisogno di respirare aria pura… Da marzo fino all’ultimo week end di maggio, dalla mia finestra vedevo almeno una cinquantina di fuochi accesi dai sudamericani per grigliare la carne. Ma grazie all’attenzione che il vostro giornale e il consigliere del municipio 3, Marco Cagnolati, hanno dedicato alla faccenda siamo tornati a stare con le finestre spalancate. Non succedeva da 6 anni...».
Il parco in zona nord est è stato presidiato da almeno «cinque pattuglie di agenti» – dice la coppia – da venerdì. «C’erano anche le “sentinelle” dei latinos all’ingresso che rimandavano indietro i loro “amici”. Soltanto oggi (ieri per chi legge ndr), verso le 14, hanno tentato di accendere due fuochi per il barbecue, ma sono stati fatti spegnere dopo poco tempo». Ad essere scomparsi non sono solo le colonne nere di fumo. Ma anche la «musica assordante, le cucine improvvisate con tanto di bombole a gas, le vendite “irregolari” di birra». E ancora le toilette a cielo aperto sui prati e vicino ai portoni, i «tappeti» di rifiuti.
«Una settimana fa – confida un addetto dell’Amsa – sarebbero state necessarie sei squadre e un camion compattatore. Ora sono sufficienti pochi uomini per ripulire». Anche all’ex parco Trenno, zona ovest, Fabio Benedetti, titolare del chiosco che si affaccia su via Cascina Bellaria, tira un sospiro di sollievo: «Fino a Pasqua qui avevamo gli stessi problemi di Parco Lambro. In più, per 10 anni ho subìto danni gravissimi alla mia attività. I sudamericani facevano affari commerciando birra in modo abusivo, a pochi metri dal mio bar. Più volte ho visto risse. Gli italiani erano spariti. Adesso il parco è tornato di tutti, anche delle famiglie coi bambini, grazie al monitoraggio dei vigili». Il problema però rischia di spostarsi nelle aree verdi più piccole. Al parco Strozzi, nell’omonima via, la sera fino a duecento persone si sono riunite sotto le stelle per ubriacarsi, lasciando bottiglie ovunque. Secondo alcuni residenti, al parco di via Rimini sabato di giorno circa 50 sudamericani hanno bivaccato con tre tavoli e altrettante casse di birra.