Cinisello Balsamo (Milano), 7 agosto 2024 – “Ora sarai sicuramente insieme agli angeli”. Non si contano i commenti di amici e “fan” di Raian Kamel, il jumper di 36 anni morto ieri, martedì 6 agosto, in un incidente sulle montagne dell’Alto Adige. “Amante della montagna, base jumper, viaggiatore del mondo”, così si presentava l’atleta, nato a Breno, in provincia di Brescia, ma residente a Cinisello Balsamo, nell’hinterland a Nord di Milano. Si trovava in Val Badia e si era lanciato dal Piz da Lech, una via ferrata di media difficoltà sul Gruppo del Sella che aveva già provato nell’agosto di due anni fa. Non è riuscito ad atterrare nel punto che aveva immaginato e si è schiantato in un canalone ghiacciato a 2.400 metri di quota, dove il cadavere è stato recuperato dal soccorso alpino in elicottero. “Resterai sempre un eroe e continuerai a volare anche dove sei adesso. Buoni nuovi voli”.
Le parole degli amici (e compagni di ‘salto’)
Thomas Marchesotti condivideva con lui la passione per lo sport e per la montagna. “Ci siamo conosciuti quasi per caso e quasi per caso abbiamo iniziato a trovarci in sintonia. Mi ha concesso di far parte di questo sport, lo condividevamo – racconta -. Io mi limitavo a fare qualche scatto e a godermi il mondo visto da lassù. A me bastava quello, forse perché ammiravo la sua determinazione, forse perché non ho mai avuto il coraggio di fare il passo successivo”.
Lo sport pericoloso ma consapevole
Uno sport pericoloso, ma consapevole. “Mi hai sempre trovato d’accordo su quello che facevi, appoggiavo ogni tua scelta, forse perché io avrei fatto ugualmente”, si rivolge direttamente a lui l’amico fotografo con un carosello di foto ricordo su Instagram. Domenica Raian era passato a trovarlo, prima della sua avventura sulle Dolomiti. “Ci siamo salutati con un abbraccio come ogni volta. Ecco, vorrei poter chiedere al tempo, solo per quell’istante , di aspettare, di fermarsi, di fermare tutto quanto”. Cuore e adrenalina. “Anche se non ho trascorso molto tempo con lui, mi è bastata un’avventura per conoscere la sua passione per il salto e la sua gentilezza. Avrei voluto avere più avventure insieme – commenta Koki Minami, altro amico “collega”, che ha iniziato la carriera come wingsuit base jumper nel 2018 -. Tendiamo a dare per scontato che faremo il salto in sicurezza e torneremo a casa come sempre. Decidi cosa mangiare a cena, dove andare con gli amici la prossima settimana, dove viaggiare il mese prossimo. E a volte dimentichiamo quanto basta poco per morire”.