MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

A Basiglio un bosco ventennale è a rischio taglio. Gli ambientalisti fanno da scudo: “Non può essere cancellato così”

L’area privata di tre ettari, oasi degli animali, è stata piantumata fa con i soldi del Fondo sociale europeo. Il proprietario che si occupa del terreno: l’ordinanza di Città Metropolitana ha detto sì al taglio degli alberi

Le sentinelle del parco agricolo e altre associazioni ambientaliste a Basiglio in campo per impedire l’abbattimento di un bosco di circa tre ettari

Le sentinelle del parco agricolo e altre associazioni ambientaliste a Basiglio in campo per impedire l’abbattimento di un bosco di circa tre ettari

Basiglio (Milano) – Protesta degli ambientalisti dove gli operai hanno iniziato a tagliare alberi nei giorni scorsi a Basiglio. Ieri mattina le sentinelle del Parco Sud e Catia Acquaviva, che recentemente è stata nominata Cavaliere al merito della Repubblica per l’ambiente e presidente dell’associazione Ape natura, si sono precipitate nelle campagne fra Basiglio e Lacchiarella per cercare di impedire l’abbattimento di un bosco di circa tre ettari.

Una parte, forse la metà, è in realtà già stata tagliata. Il bosco è stato piantumato 20 anni fa con i soldi del fondo sociale europeo. Ossia l’agricoltore lo ha realizzato e ogni anno ha percepito finanziamenti. Lui, scaduto il progetto e senza altri fondi per la gestione che comunque è onerosa, ha deciso di trasformare il bosco in una risaia. Agli ambientalisti però quel bosco, oltre ad essere un luogo dove gli animali selvatici si riproducono e un corridoio faunistico, appare assurdo che vengano investiti soldi pubblici per realizzare un bosco e poi scaduto il progetto il bosco possa essere cancellato.

“Questa mattina torneremo a Basiglio per parlare con il proprietario del terreno e cercare una soluzione per impedire che venga cancellato tutto il bosco - spiega Catia Acquaviva -. Quello è un polmone verde che fa bene a lui e a tutta la collettività. Proporremo un progetto per recuperare fondi per la cura dell’area ma cercheremo di impedire che un meraviglioso polmone verde venga distrutto”.

“L’area non è pubblica - spiegano dal Comune -. Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione preventiva né da Parco Sud né da Regione Lombardia. Dopo una verifica, risulterebbe trattarsi di un progetto che risale al 2004 finanziato da Regione, in accordo con il Parco Sud e la proprietà, e che si sarebbe concluso dopo vent’anni.Il progetto stesso avrebbe previsto fin dall’inizio che le piante, non di pregio, sarebbero state tagliate dopo il 2024”.

Per Matteo Penati, agricoltore e proprietario del terreno è tutto fatto seguono le normative. “È un terreno a legna realizzato con il fondo sociale europeo. Il progetto è scaduto e quindi si possono tagliare gli alberi. Se avessi fatto qualcosa di irregolare negli anni i finanziamenti mi sarebbero stati tolti. Ovviamente ho anche avuto l’ordinanza di Città Metropolitana per procedere con il taglio degli alberi”.