
di Gabriele Bassani
"Mandate qui l’Esercito. Preferiamo avere i militari sulle strade che orde di tossici e spacciatori". I residenti del Villaggio Brollo, frazione di Solaro circondata dai boschi del Parco delle Groane, sono esasperati e ieri pomeriggio hanno provato a farlo capire alla Giunta quasi al completo che ha partecipato all’assemblea convocata per affrontare il problema dello spaccio di droga nel quartiere. C’erano la sindaca Nilde Moretti, il vice Alessandro Ranieri, gli assessori Christian Caronno e Christian Talpo, che si è fatto promotore di questo incontro dopo la prima assemblea autoconvocata in piazza qualche settimana fa. C’erano anche il comandante e il vicecomanddante della polizia locale di Solaro, Enrico Burastero e Stefano Gatti. Non c’erano rappresentanti dei carabinieri, "che abbiamo invitato come richiesto ma che non hanno potuto intervenire" ha riferito l’assessore Talpo in apertura. La sindaca Moretti ha esordito spiegando i passi istituzionali mossi dal Comune in questi anni: "Abbiamo sempre partecipato ai tavoli di lavoro con la prefettura per coordinare gli interventi di fronte a un problema molto grande che non possiamo pretendere di risolvere da soli e solo a Solaro. Il problema della tossicodipendenza è un problema sociale che riguarda molte famiglie e ragazzi sempre più giovani, bisogna intervenire su più fronti". La polizia locale ha spiegato di avere avuto incarico di monitorare i flussi di clienti, con operazioni di polizia stradale, effettuando controlli a campione, grazie anche alle pattuglie straordinarie finanziate dalla Regione e di avere già fornito una serie di segnalazioni sui consumatori. Ma ai residenti questo non basta e chiedono di cambiare registro con interventi più massicci e, soprattutto, continuativi. "Bisogna dare fastidio a chi acquista per rovinare il mercato a chi vende. Controlli tutti i giorni, alla fine si stancano e cambiano piazza" ha ribadito con foga uno dei presenti. Un altro è stato ancora più chiaro: "A noi non interessa risolvere il problema della droga, che è troppo grande e non lo risolveremo mai, a noi interessa fare pulizia nel nostro territorio, riportare le condizioni di sicurezza sulle nostre strade, sotto le nostre case. Se poi questi se ne vanno da un’altra parte ci penserà qualcun altro". Tra le richieste concrete innanzitutto l’intervento sull’illuminazione pubblica che è scarsa e malfunzionante: "In questo quartiere ci sono intere vie al buio da anni e questo favorisce lo spaccio".
Poi l’aumento di presidio da parte delle Forze dell’ordine e l’installazione di telecamere nei punti di spaccio chiave, che sono noti a tutti come forme di dissuasione. Qualcuno ha anche proposto: "C’è l’ex polveriera (oggi sede del Parco delle Groane, ndr) mettiamo lì i militari fissi per 40 giorni a presidiare il territorio.