DIMARIANNA VAZZANA
Cronaca

“Bavaglio“ ai dipendenti, sindacati all’attacco

Le sigle chiedono un incontro al Comune: possibili violazioni dei diritti e ricadute sul lavoro. Forza Italia: regolamento da bloccare

di Marianna Vazzana

Il testo del codice di comportamento dei dipendenti del Comune di Milano continua a far discutere: i sindacati chiedono un incontro a Palazzo Marino lamentando la mancanza di coinvolgimento. Nei giorni scorsi, le polemiche erano state innescate dall’articolo 16, che riguarda i rapporti con i mezzi d’informazione e l’utilizzo dei social network, in cui si prevede che il lavoratore mantenga "un atteggiamento responsabile e consapevole di riserbo e cautela nell’esprimere, anche via web, opinioni, valutazioni, critiche su fatti ed argomenti che interessano l’opinione pubblica o che possano coinvolgere la propria attività svolta all’interno del Comune di Milano". Critiche sono arrivate dal centrodestra (Alessandro De Chirico, consigliere di Forza Italia, ha parlato di "soviet supremo" e di "bavaglio ai dipendenti"), mentre il Comune ha replicato che "il codice di comportamento è la declinazione di una norma emanata nel 2013 con decreto del presidente della Repubblica". Ora è il turno delle sigle sindacali, che a Palazzo Marino chiedono un incontro urgente puntando il dito sulla modalità di adozione del nuovo codice, il cui testo rinnovato e approvato dalla Giunta comunale ora è al vaglio dei cittadini: lo scorso 6 aprile è infatti partita la consultazione via web e c’è tempo fino al 20 aprile per presentare osservazioni, su https:partecipazione.comune.milano.itprocessesnuovo-codice-comportamento. A scrivere sono le sigle Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa che, "dopo aver ricevuto la comunicazione relativa all’avvio della procedura partecipativa, esprimono sconcerto e sorpresa nell’apprendere le modalità con cui è stato approvato lo schema di Codice, in totale assenza di partecipazione delle rappresentanze dei lavoratori e delle lavoratrici".

Si stupiscono, sottolineando che "il Comune ha una consolidata tradizione di confronto con le organizzazioni sindacali". Non solo: "Da una prima lettura delle norme, nell’assenza di informazioni e di interlocuzione con l’amministrazione, sembrano emergere possibili profili di interferenza e compressione di diritti costituzionalmente garantiti, oltre a significative ricadute sul rapporto di lavoro". Per questo chiedono un confronto e che l’amministrazione "non adotti il testo definitivo senza prima averci ascoltato". De Chirico commenta: "Bene che i sindacati si stiano adoperando per bloccare il regolamento bavaglio. Anche l’articolo 4 sull’apparente conflitto d’interessi meriterebbe una protesta in piazza sulle barricate".