di Nicola Palma
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Una doppia evasione dal carcere minorile Beccaria. Ieri poco dopo le 16.30 due sedicenni sono riusciti a scavalcare il muro del cortile e poi ne hanno scalato un altro raggiungendo gli uffici del Centro giustizia minorile, che stando a quanto riferito al Giorno non sono vigilati, e da lì a scappare in strada dopo essersi serviti di un palo usandolo come appoggio e poi a salire su un cancello carraio. Sarebbero stati avvistati alla fermata metropolitana Bisceglie, linea rossa, che si trova a poche centinaia di metri dal carcere di via Calchi Taeggi, per poi sparire. Immediate le ricerche a cura della polizia penitenziaria con il supporto di tutte le forze dell’ordine allertate. Com’è stato possibile? I due avrebbero approfittato della "scarsa sorveglianza", evidenziano i sindacati della penitenziaria, riuscendo a scavalcare un paio di recinzioni nel cortile dedicato ai “passeggi“ e a raggiungere da lì l’ala del Centro giustizia minorile. "Serve immediatamente un decreto carceri
– scrive in una nota il sindacato Uilpa della Polizia penitenziaria – per mettere in sicurezza il sistema soprattutto con assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, cui mancano più di 18 mila unità". Interviene Anche Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria (Sappe): "Ora è fondamentale riacciuffare i due detenuti ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria". Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, "questa evasione è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui".
I due ragazzi evasi si trovavano al Beccaria per i reati di rapina in concorso. F. A., nato in provincia di Como, era entrato all’istituto minorile lo scorso 11 giugno (tre giorni prima dell’evasione) per scontare una condanna definitiva a un anno e 5 mesi per rapina e contestualmente per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per lo stesso reato. È stato rintracciato dagli agenti a Desenzano del Garda ed è accusato di aver commesso, insieme ad altri quattro giovani complici, il 19 dicembre scorso, la rapina alla sala slot Goldbet di Mozzate, in provincia di Como, con porto abusivo d’armi. Bottino: 4mila euro.
Sempre per rapina è stato arrestato, il 14 maggio, su ordine del gip del Tribunale dei minorenni di Milano, l’altro fuggiasco, Z. H., pure lui sedicenne, nato in Marocco e residente con i genitori in provincia di Como, che deve compiere 17 anni a ottobre. Non c’è pace per il Beccaria: nei giorni precedenti erano stati trovati e sequestrati dosi di droga e un cellulare con caricabatteria, riaccendono i riflettori sull’istituto-polveriera, teatro di rivolta lo scorso 29 maggio e prima ancora il 6.
E non sono una rarità neppure le evasioni. Due settimane fa, il 30 maggio, un detenuto era evaso scappando durante un trasferimento in una comunità nel Bresciano (trasferimento che era una conseguenza dei disordini scoppiati il giorno precedente). Il 19 maggio un altro ragazzo era evaso dalla struttura penitenziaria, ma era stato catturato nelle immediate vicinanze. A destare scalpore, soprattutto, era stata però la maxi evasione nel giorno di Natale del 2022: 7 detenuti scappati. E poi catturati.