Milano – Un progetto da 130 milioni di euro che trasformerà l’area tra Porta Vittoria e viale Molise in uno dei più grandi poli bibliotecari d’Italia. Ecco cos’è, o meglio, cosa sarà la Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, al centro dell’inchiesta della Procura di Milano che vede tra gli indagati per turbativa Stefano Boeri e Raffaele Lunati capogruppo del progetto vincitore.
Fondi del Pnrr
L’opera, la cui idea originaria risale addirittura al 1996, dovrebbe sorgere nell’area tra la circonvallazione esterna e i nuovi Giardini 8 Marzo entro 2026. Il progetto vincitore – che verrà finanziato quasi interamente con i fondi del Pnrr (101 milioni) e dello stato (15,2 milioni) – è stato annunciato nel luglio dell’anno scorso a Palazzo Marino dallo stesso sindaco Giuseppe Sala. Non ha nulla a che vedere con il progetto originario ed è firmato dal un gruppo di architetti a cui fa capo Raffaele Lunati (con Onsitestudio) ed ha avuto la meglio su altre 43 proposte arrivate da tutto il mondo.
La commissione esaminatrice
La commissione che ha esaminato i progetti per la nuova biblioteca era composta da un pool di esperti guidati da Stefano Boeri. Gli avvisi di garanzia consegnati oggi a Boeri e Lunati mettono a rischio la realizzazione dell’opera: essendo infatti finanziata con i soldi del Pnrr il termine per la chiusura del cantiere è fissata per il 2026. Secondo il cronoprogramma l’inizio dei lavori era fissato per il 2024.
Il progetto
In base al progetto vincitore il nuovo edificio della biblioteca avrà una superficie di circa 30.000 metri quadrati, sarà localizzato nella parte verso via Monte Ortigara e prevede due grandi navate trapezoidali in vetro e metallo che conterranno una serra coperta ideale proseguimento dei Giardini 8 marzo, di cui la stessa Beic farà parte integrante.