Bellinzago Lombardo – Venti milioni di euro di danni su quattro Comuni, la richiesta di stato di calamità pronta a partire. È una prima stima dopo la drammatica alluvione di mercoledì, che ha messo in ginocchio Bellinzago Lombardo e Gessate e provocato danni importanti in tutta la zona, soprattutto nelle vicine Masate e Cambiago.
Ieri intanto, nelle zone più colpite dall’alluvione, è stata anche la giornata delle istituzioni: in visita nel pomeriggio il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana con gli assessori alla protezione civile e al territorio Romano La Russa e Marco Comazzi.
Le autorità, scortate dai sindaci Michele Avola e Lucia Mantegazza e dagli operatori dell’emergenza, hanno visitato il centro di unità di crisi istituito a Bellinzago nella palestra delle scuole medie e poi l’asta di Villa Fornaci allagata dalla piena: strade, negozi, e alcune delle abitazioni più colpite, dove taverne, cantine e garage sono ancora allagati. "Siamo qui – ha spiegato Fontana – a renderci conto, a prendere visione e ad acquisire informazioni. State sereni, il nostro impegno c’è".
A 48 ore dall’ondata di piena delle Trobbie e del Naviglio Martesana che ha riversato acqua e fango sui paesi la seconda, grande emergenza è quella economica. Sono ancora una decina i cittadini di Bellinzago impossibilitati a rientrare nelle abitazioni allagate: l’ultima notte l’hanno trascorsa, a spese del Comune, in un residence poco lontano. Nella palestra di via Giovanni XXIII ore e ore di febbrile raccolta e riordino di dati. L’istanza per i risarcimenti deve essere pronta entro i primi giorni della settimana. Riguarderà un territorio di quattro Comuni per quasi 24mila abitanti complessivi e un totale approssimativo di duemila famiglie danneggiate, cui vanno aggiunte attività produttive e privati. Un conteggio “in corsa“, via via inserito in un sistema di raccolta dati regionale. La stima di 20 milioni di euro potrebbe essere soggetta a revisioni, naturalmente al rialzo.
Nella palestra dove squadre di volontari si occupano di rifocillare e assistere gli operatori da due giorni incessantemente all’opera non manca una postazione dell’ufficio territoriale regionale, con esperti di dissesto idrogeologico e memoria storica d’alluvioni. "Ciò che è stato singolare in questo episodio – spiega uno di loro – è il tempo cosiddetto di ‘corrivazione’ brevissimo. Denota, sicuramente, un cambiamento di scenario in atto".
Le misure tecniche peraltro erano state prese: attivazione delle vasche di laminazione, riduzione di portata della Martesana, monitoraggio dei livelli. Hanno evitato, secondo gli esperti, danni anche peggiori rispetto a quelli, comunque gravissimi, registrati.