Bellinzago Lombardo (Milano), 17 maggio 2024 – Dalle braccia delle educatrici a quelle delle giovani carabiniere, e poi sui mezzi di Protezione civile e Vigili del Fuoco, sino alle mani di mamma e papà. Sotto i piedi un fiume in piena, sulla testa il rombo degli elicotteri, «abbiamo detto loro ‘ora facciamo un gioco’. Non hanno avuto paura». Così, nel pomeriggio della grande pioggia e del disastro, sono stati tratti in salvo gli otto bimbi, piccolissimi, che nei minuti dell’alluvione erano ancora custoditi all’asilo nido «Con le mie manine», affacciato sulla Padana superiore.
Un salvataggio a più mani, ma dal volto di donna: le braccia quelle delle carabiniere Giada Milito e Micaela Eliseo, 21 e 23 anni, da pochi mesi in forze alla stazione di Gorgonzola e parte dello staff del comandante Gianni Graziani. E prima ancora quelle delle educatrici del nido. Che giocavano con i piccini al pianterreno della struttura quando hanno visto l’acqua entrare e salire. E hanno atteso con loro, al primo piano, i soccorsi.
«Stavamo già operando con i nostri colleghi qui – raccontano le due giovanissime militari – quando ci hanno chiamato all’asilo, dove bisognava far uscire i bambini in sicurezza. La corrente era troppo forte». Una delle immagini simbolo della giornata resterà quella delle carabiniere con l’acqua alla cintola e i bambini fra le braccia. «Nessuno di loro ha pianto, ci siamo persino stupite. Le maestre avevano già detto loro che era un gioco». Eliseo aveva poco prima portato fuori da un’abitazione allagata anche un bimbo di sei mesi, «anche lui tranquillissimo».
Il sorriso sui volti delle donne in divisa, il sorriso, pur stanco e tirato, sul volto delle educatrici Alice Cogliati e Selene Crema, al lavoro nel giardino del nido, dove casette e giocattoli navigano sul fango, «l’importante è che tutto sia andato bene. E che i bimbi non si siano spaventati». Il nido resta per ora chiuso: «I danni sono enormi. Speriamo di riaprire presto».