NICOLA PALMA
Cronaca

Omicidio Bellocco, un uomo delle cosche al derby dei falsi amici ultrà: intrecci tra le curve di Inter e Milan

Chi è Alfonso Cuturello, pluripregiudicato della famiglia Mancuso: in campo alla partitella prima dell’omicidio, è legato al capo ultrà Marco Ferdico e a due esponenti del tifo organizzato rossonero, Fabiano Capuzzo e Alex Cologno

Da sinistra, a volto scoperto: Andrea Beretta, Antonio Bellocco, Marco Ferdico e Alfonso Cuturello al derby di calcetto tra ultrà interisti e milanisti alla vigilia dell’omicidio a Cernusco

Da sinistra, a volto scoperto: Andrea Beretta, Antonio Bellocco, Marco Ferdico e Alfonso Cuturello al derby di calcetto tra ultrà interisti e milanisti alla vigilia dell’omicidio a Cernusco sul Naviglio

Cernusco sul Naviglio (Milano), 9 settembre 2024 – È l’istantanea che immortala l’ultimo (finto) abbraccio tra Andrea Beretta e Antonio Bellocco. In quel momento, secondo quanto da lui stesso dichiarato, il quarantanovenne pluridaspato che ha ereditato da Vittorio Boiocchi lo scettro del potere al secondo anello verde di San Siro è già convinto che il trentaseienne dell’omonima ’ndrina della Piana di Gioia Tauro voglia ucciderlo. Eppure i due posano sorridenti insieme prima del derby di calcetto tra ultrà interisti e milanisti organizzato nel giorno del compleanno del portavoce della Nord Marco Ferdico. Meno di 24 ore dopo, andrà in scena il faccia a faccia fuori dalla palestra Testudo, terminato con l’omicidio di Bellocco e l’arresto di Beretta. Torniamo a quella foto: “Berro” è vestito completamente di nero, “Totò u Nanu” indossa maglietta e pantaloncini col numero 23. Finora, però, ci si era concentrati solo sulla parte sinistra del campo.

Tuttavia, nella parte destra c’è un uomo che la mattina dopo comparirà in maglietta e bermuda griffati Gucci anche in via Besozzi a Cernusco sul Naviglio, oltre il nastro biancorosso sistemato dai carabinieri per delimitare la zona dei rilievi sulla Smart in cui è avvenuto il delitto. Chi è? Stando a quanto risulta al Giorno, è Alfonso Cuturello, 36 anni da compiere a fine dicembre, ritenuto vicino al clan Mancuso di Limbadi. In una delle informative dell’inchiesta Adelphi del Gico di Trieste su un maxi traffico di cocaina dal Sudamerica alla Calabria, i finanzieri elencano le parentele di Cuturello, tra i 70 indagati per i quali i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio: figlio di Roberto e nipote della defunta Romana Mancuso, a sua volta cognata di Giuseppe Mancuso detto Peppe ’mbrogghjia e sorella di “esponenti apicali della consorteria mafiosa di Limbadi” come il boss Pantaleone Mancuso alias “Vetrinetta” morto nel 2015 nel carcere di Tolmezzo.

In quell’operazione, il pluripregiudicato Cuturello viene descritto come il trait d’union tra due dei gruppi criminali finiti sotto la lente della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Non basta. Sì, perché il nome del nativo di Taurianova è comparso nel 2015 pure nell’elenco dei dodici arrestati di Squadra mobile e Dda di Milano del blitz “Car Wash”, che ha preso il nome proprio dall’autolavaggio che il trentacinquenne gestiva all’epoca a Limbiate.

L’affidamento ai servizi sociali

Un blitz che smantellò tre bande di spacciatori di cocaina: una di queste, secondo gli investigatori, era guidata da Cuturello e dal suocero Pantaleone Lisotti, e si riforniva di droga dal broker Francesco Orazio Desiderato. Portato in carcere a Voghera e poi trasferito a Opera, successivamente Cuturello è stato affidato in prova ai servizi sociali; nel 2019, il Tribunale di Monza gli ha revocato la misura della sorveglianza speciale. Cosa ci faceva al derby di calcetto? Alcune foto postate sui social certificano l’amicizia con Bellocco e Ferdico. E poi ce ne sono altre che paiono collocarlo pure dall’altra parte della “barricata”, vale a dire nella vasta galassia che ruota attorno alla Curva Sud. Uno scatto in particolare lo riprende insieme a due esponenti di spicco del tifo organizzato di marca rossonera: Fabiano Capuzzo, trentasettenne condannato nel 2014 per tentato omicidio, e Islam Hagag detto “Alex Cologno”, arrestato non più tardi di quattro mesi fa con Alessandro “Shrek” Sticco e Luigi Magrini con l’accusa di aver accoltellato un tifoso fuori da San Siro e più volte fotografato in compagnia del rapper Fedez e di altri big della musica italiana come Emis Killa e Lazza.