ANDREA SPINELLI
Cronaca

Benny Benassi: "La mia techno è viva. Anche senza pubblico"

La pandemia e le discoteche chiuse non fermano il dj milanese: racconterà l’Italia suonando da luoghi deserti

Benny Benassi

Milano, 18 luglio 2020 - In questa estate formato “Footloose”, vittima del divieto di ballare come gli abitanti di Bomont nel celebre film di Herbert Ross, il mondo della notte e i suoi protagonisti sono costretti a cambiare riti e liturgie. Magari a reinventarsi, come fa Benny Benassi con “Panorama”, il format per il web varato il giorno di Ferragosto. «Si tratta di una serie in dieci episodi concepita con l’idea di raccontare la bellezza del nostro Paese regalandogli una chiave narrativa nuova: la colonna sonora elettronica di un dj set» - racconta il dee jay milanese trapiantato in Emilia, 53 anni.  «In Italia abbiamo alcune tra le più spettacolari cornici paesaggistiche del mondo e su questo privilegio ho costruito una serie di produzioni immersive da 30 minuti realizzate con droni e altre sofisticate tecnologie di ripresa, per far risaltare al massimo ogni inquadratura; manca il pubblico, ma diamo lavoro lo stesso ad una quarantina di persone. Il nostro, infatti, è un settore magico in cui, quando tutto funziona, ti sembra veramente di vivere una favola, ma nel caso di una pandemia come quella che stiamo vivendo ha il destino peggiore, perché puoi anche ridurre la capienza di un locale da duemila persone a mille o a cinquecento, ma come fai a pretendere che quei mille o cinquecento ballino distanti? Più la musica è bella e più avranno voglia di riempire la pista». 

La prima puntata di “Panorama” è stata realizzata in un’Arena di Verona completamente vuota. «Dietro questi speciali ci sono i FrameDealer, gli stessi con cui ho realizzato i contenuti video utilizzati al Festival di Coachella. La produzione invece è della Free Event di Andrea Camporesi. Nell’Arena ho avuto pure un paio di ospiti di riguardo quali il compositore e produttore Dardust al piano e il pittore e scultore albanese Agron Hoti».  «La seconda puntata l’abbiamo realizzata sulle Dolomiti, sopra Ortisei, la terza a Venezia e la quarta a Vernazza, nelle Cinque Terre. Una delle prossime vorrei tanto ambientarla sul Lago di Como. Per l’occasione ho addolcito un po’ la mia techno rendendola un po’ più melodica rispetto a quella che metto in discoteca o nei festival, in modo che si sposi meglio con la suggestione delle immagini».

«Fra i prossimi ospiti, mi piacerebbe avere il flautista classico Andrea Griminelli, perché sarebbe una bella sfida far incontrare i nostri mondi». Quanto alla stretta sui locali imposta dalla lotta al Covid, Benassi ragiona sulla possibilità di fare necessità virtù. «Penso che, davanti all’emergenza, la discoteca si possa anche reinventare; mi viene in mente il Lío di Ibiza che al centro non ha pista, ma una specie di palcoscenico aperto dove si fanno pure i dj set, così la gente rimane seduta al tavolo ma vive la sua socialità lo stesso».  «In Italia siamo stati bravi durante il lockdown e quindi, al momento, il problema è meno drammatico che altrove. Personalmente, però, sto attento al distanziamento, mi tolgo la mascherina solo quando sono da solo alla consolle e per evitare stazioni e aeroporti me ne vado in giro con un California, un camper munito di tenda che si apre a casetta sul tetto».