REDAZIONE MILANO

“Milano rischia di diventare una città a zero benzinai e di soli self service”

L’affondo del sindacato Figisc preoccupato dall’ipotesi di un inasprimento di Area C: “Le stazioni carburanti in centro oramai si contano sulle dita di una mano. Andando avanti così saranno sempre meno e automatizzate, a pagarne il prezzo anziani e disabili”

Una stazione di carburante a Milano in una foto di archivio. Secondo il sindacato Figisc (aderente a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza) la città rischia di diventare a "zero benzinai"

Una stazione di carburante a Milano in una foto di archivio. Secondo il sindacato Figisc (aderente a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza) la città rischia di diventare a "zero benzinai"

Milano – Non si fermano le polemiche intorno all’ipotesi di una estensione dell’attivazione di Area C anche al week-end. Secondo Figisc, il sindacato dei gestori carburanti (aderente a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza) “se l'amministrazione comunale continuerà con queste politiche di disincentivazione all'uso delle automobili a Milano, oltre a poter esserci meno autoveicoli in circolazione, sicuramente a breve si rischia di avere anche una città a zero benzinai".

L’attivazione di Area C nel Comune di Milano anche nel fine settimana è infatti una delle proposte, per migliorare la vivibilità e ridurre l’inquinamento nel cuore della città, della giunta del sindaco Beppe Sala. Proposta che punta a far approvare in Consiglio comunale la modifica sul pedaggio in centro entro fine anno. Così da far scattare il pagamento del ticket anche il sabato e domenica da inizio 2025. 

"Le prossime misure previste sempre più penalizzanti su Area C aggraveranno la situazione – dicono dal sindacato –. Le stazioni carburanti in centro città, oramai si contano sulle dita di una mano. A Milano, nell'arco di poco tempo, si rischia concretamente di avere solo poche stazioni e quasi tutte automatizzate - in modalità self service - senza la presenza di personale adibito all'assistenza agli automobilisti. E' un altro tassello - conclude il sindacato gestori carburanti - al processo di desertificazione commerciale: i più colpiti anziani e disabili che possono avere necessità di assistenza durante il rifornimento".