Berlusconi, Galliani si commuove sul palco: “Il giorno prima di morire mi chiamò, voleva parlare di calcio”

Le lacrime per il Cavaliere dell’ad del Monza durante il talk show che ha aperto il Calciomercato: “I suoi occhi più felici in 43 anni insieme li ho dopo il 4-0 alla Steaua Bucarest”

Silvio Berlusconi e Adriano Galliani durante una conferenza stampa a Milanello nel 2013

Silvio Berlusconi e Adriano Galliani durante una conferenza stampa a Milanello nel 2013

Milano – "Per me parlare di Berlusconi non è facile perché è una persona con la quale ho lavorato per 43 anni”. Così Adriano Galliani ha iniziato il suo commosso ricordo di Silvio Berlusconi durante il talk show “Colpi da Maestro” che ha aperto il Calciomercato al Grand Hotel di Rimini.  

Durante il suo intervento Galliani ha ripercorso quasi mezzo secolo di amicizia e collaborazione con il Cavaliere. “Quando l'ho conosciuto – ha raccontato dal palco – ero già un dirigente del Monza e l'unica condizione che posi per lavorare per lui, era continuare a seguire il Monza, in casa o in trasferta. Curai l'acquisto delle sue reti e dal 1° dicembre 1985 è inizia l'avventura poi conclusa pochi mesi dopo con l'acquisto del Milan, un'era durata 31 anni nella quale abbiamo vinto tutto grazie anche alla presenza di Arrigo Sacchi (presente anche lui sul palco, ndr) e al gioco di quella fantastica squadra che ha reso realtà il sogno di Berlusconi ovvero conquistare successi e trofei esprimendo un calcio bello. Senza la sua visione, senza la sua utopia sarebbe stato impossibile vincere tutto quello che abbiamo vinto. E poi il Monza, comprato per arrivare in Serie A per la prima volta nella sua storia: Berlusconi ha visto la promozione dello scorso anno e la salvezza di questa stagione".

La commozione di Galliani è diventata più forte quando ha ricordato gli ultimi istanti di vita del Cavaliere: “Il giorno prima della sua morte, l'11 giugno, io ero a Istanbul e verso le 17 mi ha chiamato per parlare di calcio. La felicità che ti dà lo sport non te la dà nient’altro. I suoi occhi più felici in 43 anni insieme li ho visti nel 1989 dopo il 4-0 contro la Steaua Bucarest".