
BERLUSCONI SILVIO
Milanese doc, cresciuto nel quartiere Isola, Silvio Berlusconi, classe 1935. Se si deve partire da un punto preciso della città per scoprire i luoghi che hanno caratterizzato la vita meneghina dell’imprenditore, dell’editore, del presidente del Milan e del politico, bisogna iniziare da via Volturno, la casa dell’infanzia con papà Luigi, mamma Rosa, la sorella Maria Antonietta e il fratello Paolo.
È in quella zona che il futuro Cavaliere prima ha giocato per le strade e poi ha attaccato i manifesti della Dc per le elezioni politiche del 1948, è poco distante da lì che è andato nella sua prima scuola, il Collegio salesiano Sant’Ambrogio Opera don Bosco di via Copernico, dove ha conseguito la maturità classica nel 1954. Subito dopo, Berlusconi si è iscritto all’Università Statale, facoltà di Giurisprudenza, laureato con 110 e lode con tesi sulla pubblicità nel 1961.
La prima sede milanese della Fininvest, la holding di famiglia, era in via Paleocapa, a pochi metri dal Castello Sforzesco, mentre la casa milanese, anche quando Berlusconi si era già trasferito a vivere a Villa San Martino ad Arcore, in Brianza, era Villa Borletti in via Rovani. Sempre nel centro storico, il Cavaliere ha frequentato la sede della redazione de “Il Giornale’’ in via Negri, il quotidiano diretto da Indro Montanelli che l’allora imprenditore, a partire dal 1977, aiutò a risollevarsi e rilanciarsi dopo le prime difficoltà economiche. Poco distante da via Negri c’è il cinema Odeon, per anni multisala di proprietà della famiglia Berlusconi, così come, finora, il Teatro Manzoni di via Manzoni, in cui nel 1980 l’imprenditore vide per la prima volta e iniziò a corteggiare la futura seconda moglie Veronica Lario, quella sera in scena nella commedia del drammaturgo belga Fernand Crommelynck, intitolata “Le Cocu maghifique’’, cioè il magnifico cornuto.
Il Manzoni è anche il luogo di uno dei più rabbiosi discorsi politici del leader azzurro, dopo il ribaltone del suo primo Governo, voluto dal segretario della Lega Umberto Bossi. A proposito di politica, ci sono altri due luoghi-chiave: piazza San Babila, dove il 18 novembre 2007 l’allora leader di FI fece il discorso del predellino, primo passo per la fondazione del Pdl. E Piazza Duomo, in cui, il 13 dicembre 2009, alla fine di un comizio, Berlusconi venne ferito al volto da una statua di un Duomino lanciata da Massimo Tartaglia.
C’è anche il Berlusconi presidente rossonero, naturalmente, nella nostra mappa milanese: l’Arena civica in cui il patron e i giocatori del suo primo Milan atterrarono in elicottero accompagnati dalla musica della Cavalcata delle Valchirie; lo stadio di San Siro, dove Silvio entrò per la prima volta da bambino accompagnato dal padre e poi visse tanti trionfi del Diavolo da numero uno del club.
Gli altri luoghi da ricordare? Il Milan War Cementery a Trenno, in cui sono sepolti i soldati americani caduti nella Seconda Guerra Mondiale, il cimitero citato dal premier Berlusconi nel suo discorso al Congresso degli Stati Uniti; il Tribunale, sede di tanti processi contro il Cavaliere; il San Raffaele, l’ospedale di riferimento. Fino all’ultimo.