SIMONA BALLATORE
Cronaca

Istituto Bertarelli, torna a splendere la targa storica salvata da un professore

La cerimonia nella scuola di Porta Romana per un simbolo del più antico istituto a indirizzo turistico di Milano

La targa storica del Bertarelli salvata dalle macerie

Milano – La targa originale dell'istituto Bertarelli torna finalmente a casa. A ritrovarla tra le macerie, diversi anni fa, è stato un professore, Luigi Carena. L'aveva notata in cantiere, durante i lavori di ristrutturazione dell'ex sede centrale di via Nirone e se ne era preso cura: l'aveva custodita e fatta restaurare. In quella targa c'è un pezzo di storia della scuola, ma anche di Milano. La “Scuola tecnica Statale Commerciale e per il Turismo L. V. Bertarelli” è infatti la prima istituzione meneghina a indirizzo turistico.

La cerimonia di consegna della targa storica con gli studenti del Bertarelli
La cerimonia di consegna della targa storica con gli studenti del Bertarelli

Oggi la consegna al preside Federico Militante e alle nuove generazioni che studiano tra le aule che si affacciano su Porta Romana. La targa originale verrà presto sistemata all’interno della sede centrale: sarà il suo simbolo.

"I docenti e gli studenti del nostro istituto hanno potuto vivere un emozionante capitolo di questa storia - sorride il preside -. Ci sono momenti nella vita in cui il passato ritorna, permettendoci di riscoprire le radici delle nostre istituzioni e di apprezzare l’eredità che ci hanno lasciato".

A cominciare da via Nirone, quando il preside Andrea Pasini "ebbe l’incredibile intuizione di anticipare le successive scelte educative del Ministero, aprendo le porte alla formazione statale nel campo dei servizi turistici", spiega il preside Militante, oggi al timone, sfogliando tutti i capitoli del Bertarelli.

"Negli anni Sessanta e Settanta il Bertarelli poteva vantare diverse sedi sparse per la città: la sede centrale in Via Nirone, quelle di Via Circo e Via Cisalpino, fino a includere, dal 1965, l’attuale edificio in corso di Porta Romana. Questo dialogo tra passato e presente ha permesso agli studenti di scoprire una parte preziosa della storia della loro scuola, maturando il desiderio di conoscere e di scoprire altri dettagli. Un ritrovamento fortuito che porta con sé tanto da raccontare".

"Anche se la scuola non è più la stessa, se cambiano i modi e i costumi gli studenti sono sempre lì, uguali e diversi, immaginano il proprio futuro - conclude Federico Militante - e gli insegnanti rispondono a nuove domande cercando sempre di tendere all’obiettivo più alto. Quale? Educare alla libertà, per poter scegliere consapevolmente quale strada intraprendere, per sapere cogliere l’importanza di momenti come questo, che fanno guardare avanti e lontano senza perdere le proprie radici".