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Cronaca

La deadline di Bertolaso: "Entro la fine dell’anno infermieri sudamericani nella sanità lombarda"

L’assessore regionale al Welfare ha detto di aver chiuso l’accordo con il Paraguay e di volerlo replicare con l’Argentina. Ma la ricerca potrebbe estendersi a tecnici per le radioterapie e a medici di base

Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare voluto in Giunta da Attilio Fontana

Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare voluto in Giunta da Attilio Fontana

Milano – Entro la fine dell’anno nella sanità pubblica lombarda entreranno in servizio infermieri e tecnici sudamericani. A fissare la scadenza è stato Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, ieri mattina. "Stiamo aspettando di firmare il protocollo con il primo Paese con il quale abbiamo di fatto chiuso gli accordi, che è il Paraguay, poi lo faremo anche con l’Argentina. Io spero entro la fine dell’anno di poter avere la prima presenza di infermieri e tecnici arrivati da questi Paesi" queste le parole di Bertolaso, a margine di una conferenza sulla ventesima giornata mondiale del Donatore.

"Ci organizzeremo – ha aggiunto – in modo che potranno essere immediatamente impiegati nelle corsie dei nostri ospedali pubblici". Oltre agli infermieri, poi, "andremo anche a cercare altri tecnici. Per esempio nell’ambito della radioterapia, in questo momento, abbiamo grosse difficoltà a reperire i tecnici. Quindi allargheremo il nostro campo di azione. Non escludo anche che si possa fare ricorso pure alle categorie di medici. Si parla tanto della carenza dei medici di famiglia, dove sta scritto che non possiamo cercarli in America Latina, dove si chiamano medici di comunità? Potrebbero benissimo essere anche loro interessati a venire a lavorare qua in Lombardia o anche nel resto dell’Italia. È tutto un lavoro in corso che stiamo definendo, migliorando, dettagliando giorno per giorno". Un precedente c’è già: in Calabria, grazie ad un accordo con il Governo di L’Avana, lavorano 270 medici cubani sui 497 previsti dall’accordo siglato nel 2022.

Non solo la grave carenza di infermieri, tecnici e medici. Bertolaso è intervenuto, a domanda, anche su altri temi dell’agenda lombarda: "Il progetto della tessera sanitaria a punti sta andando molto avanti. Abbiamo il nostro team di tecnici, abbiamo coinvolto l’Università Bocconi, il Politecnico di Milano e anche altre Università di questa regione. Stanno facendo un lavoro molto interessante". L’idea era quella di "presentare il progetto della tessera a punti "prima dell’inizio dell’estate, ma purtroppo, anche per problemi di disponibilità del ministro della Salute che volevamo fosse presente, probabilmente lo faremo a settembre. Ma siamo molto avanti – ha assicurato l’assessore regionale – e vedrete che sarà un’iniziativa che verrà anche replicata in altre regioni di Italia".

L’ultima nota è sul futuro professionale di Bertolaso. Aspetto sul quale l’assessore ha ribadito quanto dice da mesi. "Sono stato chiamato qui dal presidente della Regione, Attilio Fontana, sapete che sono un tecnico e ho servito il mio Paese sempre con grande passione e grande impegno. Adesso diciamo che sto giocando i tempi supplementari. Per cui, finito questo incarico, e sarà il presidente a decidere quando terminerà, non farò altro assolutamente. Non ho nessuna intenzione di essere coinvolto in altre attività pubbliche o istituzionali. Credo che sia tempo che siano i giovani a sostituire quelli che hanno già dato il loro contributo alla crescita del Paese". A proposito , invece, della giornata del donatore, l’Avis lombarda, presentando il proprio Bilancio Sociale relativo al 2023, ha restituito una fotografia in chiaroscuro: si registra un incremento totale del numero dei donatori, pari a 261.811. Tuttavia l’andamento delle donazioni è rimasto stabile (463.822, suddivise in 382.546 sacche di sangue intero, 76.237 di aferesi e 5.039 di altre donazioni). L’obiettivo di Avis Regionale Lombardia è quello di aumentarle.