
Gli scontri a Bologna tra manifestanti e polizia in cui è rimasta ferita la milanese Bianca Tedone
Tra le persone ferite a Bologna negli scontri tra manifestanti e polizia c’è la milanese Bianca Tedone, coordinatrice nazionale di Potere al Popolo. A comunicarlo è lo stesso movimento politico che dirige, in una nota in cui riferisce di due persone contuse durante il corteo nel capoluogo emiliano indetto insieme a vari centri sociali per protestare con il riarmo dei paesi dell’Unione Europea. In via Ugo Bassi, c’è stata lo scontro con gli agenti in tenuta anti-sommossa e con gli “scudi” sollevati per respingere i manifestanti, un tafferuglio durato pochi minuti, prima che il serpentone di circa 500 ragazzi sfilasse verso la destinazione finale, piazza San Francesco. La Tedone insieme a un altro militante sarebbe stata raggiunta da una manganellata.
Chi è
Bianca Tedone, 32 anni, è un volto noto della scena politica milanese, con lunghi trascorsi negli ambienti della sinistra, tanto da candidarsi alle ultime elezioni amministrative alla poltrona di sindaco per Potere al Popolo, contro il poi riconfermato Beppe Sala. Nata e cresciuta a Milano, ha trascorso un periodo di studi all’estero, prima di laurearsi in Giurisprudenza ed essere assunto nell’ufficio legale dell’Università Statale, dopo due tirocini e un lavoro in azienda. Militante in Potere al Popolo sin dai primi mesi della sua esistenza, nè è diventata la coordinatrice impegnandosi in prima linea in varie battaglie per i diritti sociali e civili e contro la Milano “a misura di ricco”.
Di pochi giorni fa la manifestazione a Milano, prima di quella odierna a Bologne, per “ricordare a questo governo e alle finte opposizioni – scrive sul suo profilo Instagram – in parlamento che la nostra priorità non è certo la guerra e il riarmo, ma investimenti pubblici per scuola e università che in questi anni sono state lasciate alla mercè degli investimenti privati e delle loro logiche aziendalistiche e sono stati trasformati in luoghi di sfruttamento e precarietà e in incubatori ideologici e propagandistici invece che in strumenti di emancipazione e sapere critico”. Concetti ribaditi oggi.