Emanuela
Volpe*
Diceva Totò in “Totò, Peppino e la malafemmina”: "Ma, dico, se i milanesi, a Milano, quando c’è la nebbia, non vedono, come si fa a vedere che c’è la nebbia a Milano?". Grande Totò, qualche giorno di “scighera” a Milano e ci troviamo affogati nel colore bianco anche se ormai è diventato un evento raro. Ma cos’è, poi, il bianco? Ha altissima luminosità ma senza tinta, è definito colore acromatico e si presenta già come ossimoro. Ingannevole colore che sfugge all’analisi, è creato da un preconcetto, per esempio: nell’opera d’arte di Francesco Hayez “La meditazione”, manifesto della mostra sul romanticismo nel 2018, compare una fanciulla con una camicia bianca. Nessuno ha dubbi, è bianca che più bianca non si può. Ma se osservata attentamente mostra che di bianco c’è solo qualche pennellata. La luce colpisce un oggetto che definiamo bianco ed ecco che la superficie riceve queste radiazioni e le respinge tutte, non ne assorbe; assistiamo ad un paradosso: vediamo il colore che non è.
Per questo stiamo più freschi d’estate dentro un’auto bianca. Nelle convenzioni lessicali, notiamo che spesso il bianco indica un’assenza. Andare in bianco: non concludere un incontro amoroso in modo passionale; sbiancare: restare attoniti, stupefatti o schiacciati dalla paura; impallidire: diventare esangui; imbiancare: perdere il colore della chioma. La “lupara bianca” è quando non si trova il cadavere in un delitto di mafia. Nella tradizione cinese e indiana il bianco è il colore di lutto e morte; le bugie bianche, foglia di fico del fedifrago, che mentirebbe per non dare sofferenza. Per un artista o uno studente di pittura esiste l’ansia da foglio bianco: smarrimento dovuto alla soggezione che il bianco produce e può portare alla paralisi creativa. Stessa sensazione che si prova nella neve, a volte, o nel bianco assoluto di una stanza total white, memoria inconscia di quando, da cavernicoli, sapevamo che il bianco della neve significava fame, freddo e malattia. Anche qui mi arriva un ricordo cinematografico: in Amarcord di Fellini, il nonno si perde nella nebbia e si crede morto: scena indimenticabile. In musica il suono bianco è un suono sibilante spesso anche fastidioso. La bandiera bianca è un segno internazionale di resa. *docente