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Cronaca

Milano, boom di incidenti per i ciclisti: ecco la mappa delle strade killer

Lo studio del Politecnico: nel 2022 biciclette coinvolte in 1.467 sinistri. Il paradosso di corso Buenos Aires: pista ciclabile e record di incidenti

Ciclista in corso Buenos Aires

Ciclista in corso Buenos Aires

Milano – Dopo un’ovvia riduzione nel 2020 – l’anno dei lockdown disposti per arginare il diffondersi del Coronavirus –, il numero degli incidenti stradali che hanno coinvolto ciclisti e ciclofili è tornato ad aumentare e si sta riavvicinando ai livelli del pre-pandemia. Anzi, in alcuni casi è già oltre.

È questo il caso di Milano: nel 2022 nel capoluogo lombardo si è infatti registrato un netto aumento di sinistri con biciclette coinvolte sia rispetto al 2021 sia rispetto agli anni precedenti il Coronavirus. Il luogo della città nel quale si è verificato il maggior numero di incidenti è corso Buenos Aires. Del resto proprio Milano è nel novero delle città che negli ultimi anni hanno maggiormente spinto la ciclabilità e la mobilità dolce. Discorso diverso per la Lombardia, che resta la regione italiana nella quale, dal 2014 al 2021, sono avvenuti più incidenti ciclistici, ma il numero complessivo di casi , sebbene in crescita, è ancora sotto i livelli del pre-Covid. Questo è quanto è emerso dalla ricerca del Politecnico di Milano presentata ieri in commissione comunale.

Nel dettaglio, i ciclisti che nell’anno in corso hanno perso la vita sulla strada sono stati 65 in tutta Italia. Un dato fermo al 5 giugno, per l’esattezza. E parziale perché, spiegano i ricercatori del Politecnico, "si riferisce solo alle persone decedute all’istante o entro un breve lasso di tempo".

Vale la pena ricordare che a Milano, da gennaio all’inizio di giugno, hanno perso la vita 3 ciclisti. Il dato nazionale raccolto in questi primi cinque mesi del 2023 sembra indicare un trend in calo rispetto al 2022: nei 12 mesi dell’anno scorso, infatti, in tutto il Paese, i ciclisti deceduti sono stati 154. La Lombardia, come detto, è la regione italiana nella quale si sono verificati più incidenti con le biciclete come protagoniste involontarie: 33.385 dal 2014 al 2021. Detto altrimenti: il 24.9% dei sinistri contabilizzati in Italia è avvenuto nelle sole province lombarde. E tra queste è proprio Milano a primeggiare.

Secondo i dati Istat , relativi al periodo 2014-2021, dal 2017 al 2020 gli incidenti che hanno avuto come malcapitati i ciclisti sono calati costantemente: nel 2017, in città, se ne contarono 1.038, pari al 12,1% del totale degli incidenti stradali, nel 2018 scesero a 990, pari all’11,6% del totale, nel 2019 a 980. Il 2020 è l’anno del lockdown e se ne contarono 813. Poi la netta risalita: 1.251 quelli verificatisi nel 2021, il 16,8% dei sinistri avvenuti sulle strade cittadine. Nel 2022 – il dato stavolta è dell’Areu – gli incidenti sono stati addirittura 1.467. E nei primi cinque mesi del 2023, la statistica è ferma a 503 eventi con ciclisti coinvolti.

Trenta i ciclofili che han perso la vita tra il 2014 e il 2021. È corso Buenos Aires a primeggiare, almeno nei 7 anni compresi tra il 2014 e il 2021, con 135 incidenti. Seguono piazzale Loreto, con 65 casi, e corso San Gottardo con 51. Quindi, al quarto posto, la lunga via Palmanova: 37 gli incidenti avvenuti dal 2014 al 2021. In piazza Oberdan se ne sono contati solo pochi di meno: 32. Infine piazzale Cantore, con 25 incidenti con biciclette coinvolte, e la rotonda di via Castelbarco: 21 sinistri.

Dopo gli indirizzi delle strade a rischio, ecco le tipologie. La metà degli incidenti ciclistici avvenuti a Milano tra il 2014 e il 2021 si è verificata su rettilinei: ben 4.123 su 8.148, pari al 50,6% del totale. A seguire gli incroci con semaforo (1.555 casi) ma anche gli incroci semplicemente indicati con la segnaletica stradale (1.420 i sinistri avvenuti in zone di questo tipo). Non è finita: una carreggiata a doppio senso sono è sensibilimente più pericolose di una carreggiata a senso unico: 3.693 i sinistri avvenuti nel capoluogo su strade del primo tipo, 1.793 quelli avvenuti su strade del secondo tipo. L’impatto frontale o laterale (quindi anche l’angolo cieco) è la dinamica più ricorrente: il 38,6%. La maggior parte dei ciclisti che muoiono o si infortunano sulle strade sono maschi (26 a Milano a fronte delle 4 donne, tra il 2014 e il 2021). Scontato che la maggior parte degli incidenti avvenga, poi, tra aprile e giugno (il 31,6%), quando è più piacevole andare in bici considerato il clima più mite, mentre in estate (da luglio a settembre) la percentuale scende al 26%.