
La mappa (L'Ego Hub)
Milano - I primi tasselli del biciplan “Cambio“ da 750 chilometri sono già in cantiere: a giugno si conta di aprire la tratta da via Corelli all’Idroscalo, strizzando l’occhio all’estate ( 2,5 milioni di euro l’investimento); entro agosto si creerà la rete secondaria di supporto a quelle che saranno le autostrade ciclabili Greenway G1 e Greenway G2, intervenendo sulle connessioni tra le ciclabili Gessate–Vaprio e Trezzo–Vaprio; si realizzerà poi la ciclabile Sp 180 da Pozzo d’Adda (frazione Bettola) a Inzago e si riqualificheranno le piste laterali a viale e Fulvio Testi, che attraversano i territori dei comuni di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Ma nel frattempo Città Metropolitana dà un’accelerata, puntando sul Pnrr: sono stati richiesti 50 milioni di euro per mettere a terra le prime cinque piste radiali delle 24 previste.

La lista delle priorità è pronta: si partirà dalla linea 2, da viale Sarca a Cinisello Balsamo (e poi di lì puntando Monza), dalla linea 5 (Adda-Martesana) che porta da Lambrate alla stazione di Cassano d’Adda; dalla linea 7 che da Ponte Lambro prosegue fino a Paullo e si sviluppa lungo 13 chilometri, con possibile estensione verso il cremasco e il lodigiano. Cantieri all’orizzonte nel 2023 anche per la linea 12 che passa da Cesano Boscone, Cisliano e Albairate fino ad Abbiategrasso (11 chilometri) e per la 15 che si sviluppa seguendo gli itinerari già presenti nell’area di Rho-Fiera e che - dopo avere intercettato il canale Villoresi - conduce a Legnano, dove raccoglie la linea 1 della Bicipolitana. "Con questi interventi realizzeremo i primi 70 chilometri – sottolinea Beatrice Uguccioni, consigliera delegata alla Mobilità per Città Metropolitana –: non sarà una semplice tracciatura di percorsi, ma una vera infrastruttura separata sia dalle auto che dai marciapiedi. Queste 24 ciclabili dovranno essere percorribili anche a una certa velocità e avere un tracciato il più lineare possibile per diventare una alternativa negli spostamenti casa-lavoro e scuola-casa".
La lista delle priorità è stilata tenendo conto dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale dei Comuni attraversati e sono privilegiati gli itinerari che prevedevano meno espropri e meno complicazioni come ponti e “scavalchi“. Ma in parallelo si continua a lavorare sulle altre 19, perché se l’obiettivo per il completamento di “Cambio“ resta il 2035, bisogna essere pronti a intercettare bandi e risorse. "Siamo fiduciosi – dice Uguccioni – la rete sarà realizzata a prescindere dal Pnrr ma i 50 milioni ci permetteranno di velocizzare e chiudere i primi lavori entro il 2026. I progettisti si stanno interfacciando con i tecnici dei Comuni per calare le linee sulle specificità dei territori". Saranno strategiche le quattro circolari. E tra queste è stata individuata la prima da cantierizzare appena arriveranno le risorse: sarà la G3, che oltre a incrociare nodi di interscambio interessanti (7 stazioni ferroviarie e 9 fermate del metrò) potrebbe essere usata da 9mila studenti visto che sul tragitto ci sono dieci scuole superiori.