NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Bicocca, rider accoltellato in strada: “Volevano rubare la bici a un amico, ora ho paura di tornare al lavoro”

Il 26enne pakistano ha aiutato un collega accerchiato e picchiato da un gruppo di nordafricani. Colpito al braccio, è finito all’ospedale. Ferito anche un altro giovane

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L’aggressione è avvenuta fuori dal Bicocca Village, in via Ansaldo, spesso meta dei rider per prendere il cibo da consegnare

Milano – “Mi sono lanciato a difendere un mio amico, rider come me, che era accerchiato da un gruppo di ragazzi nordafricani. Volevano portargli via la bicicletta e lo stavano picchiando. Aveva il volto pieno di sangue”. Abdul, nome di fantasia, che compirà 27 anni tra meno di un mese, è stato aggredito giovedì sera in via Ansaldo, accanto al Bicocca Village, ed è finito all’ospedale per una coltellata al braccio destro ed escoriazioni.

“Ora – dice – mi sto riprendendo. Ma ho paura di ricominciare a lavorare”. Ferito anche un altro rider, di 36 anni, che come lui è accorso per aiutare l’amico in difficoltà. Tutti originari del Pakistan. “Ci aiutiamo a vicenda – racconta Abdul al Giorno –. Io stavo lavorando, dovevo consegnare il cibo di un fast food a un cliente ed ero all’interno del centro commerciale in Bicocca per ritirarlo e poi tornare in sella al mio motorino”. A un certo punto, la telefonata. Poco prima delle 22.30 di giovedì. “Era un mio amico rider, in strada, fuori dalla struttura. “Aiutami“, mi ha detto. “Vogliono rubarmi la bicicletta“ – racconta Abdul – e io mi sono precipitato fuori”.

Si sono formate due fazioni: da una parte una decina di nordafricani molto giovani e molto aggressivi, dall’altra tre rider pakistani. “Una situazione molto brutta – continua Abdul –, i nordafricani stavano picchiando il mio amico, che era pieno di sangue. Io l’ho subito difeso e così ha fatto un altro ragazzo. Mi hanno preso a calci e pugni; poi uno di loro ha tirato fuori un coltello e mi ha colpito al braccio destro. Ho iniziato a sanguinare, ho avuto paura. Alla fine quei ragazzi hanno anche acceso il fuoco provando a bruciarci”. Dei fumogeni che hanno richiamato l’attenzione di un’automobilista di passaggio, la quale ha chiamato il 112.

Così in pochi minuti in via Ansaldo sono intervenute due ambulanze e due Volanti della polizia, una dell’Ufficio prevenzione generale e una del commissariato Greco Turro guidato dal dirigente Carmine Mele. Abdul è stato accompagnato in codice giallo al Niguarda; in verde, sempre nello stesso ospedale, l’altro collega ferito, che è stato dimesso ieri mattina. Il ventiseienne, invece, nel pomeriggio era ancora ricoverato. “Ora sto bene – fa sapere – ma ho ancora tanta paura. Lavoro come rider da due anni, sono a Milano da 6 e prima lavoravo come aiuto cuoco. Finora non ero mai stato aggredito. Adesso non mi sento più tranquillo, ci sono troppi rischi. Ma è il mio lavoro e tornerò a fare consegne. Mi conforta solo – dice Abdul – essere riuscito a salvare la bicicletta del mio amico, insieme all’altro collega”.

Ora sono in corso le indagini della polizia per ricostruire l’accaduto e individuare i responsabili, anche con l’aiuto delle telecamere della zona. Da esaminare anche il fumogeno raccolto a terra, con sopra un’impronta digitale.