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Il bike sharing non decolla: le due postazioni per l’uso di biciclette pubbliche sono rimaste ferme al palo da...
Il bike sharing non decolla: le due postazioni per l’uso di biciclette pubbliche sono rimaste ferme al palo da 13 anni in balia dei vandali. "Stiamo valutando nuove soluzioni ma non è una priorità - dice l’assessore Mario Cerri - la convenzione delle postazioni attuali non è più stata rinnovata". Nato con l’intento di mettere a disposizione dei turisti che arrivavano in treno a Cassano d’Adda all’epoca dell’Expo 2015 per visitare la città, pedalando sulle due ruote. Il progetto, dal costo di 20mila euro, somma messa a disposizione da Regione Lombardia e Comune, è rimasto negli intenti dei suoi ideatori, mai utilizzato. Ai costi per le installazioni si sono poi aggiunti quelli della convenzione per rendere operativo il servizio attraverso l’utilizzo di un software, con un costo a carico del Comune di 4mila euro per il triennio 2018-2021.
La prima postazione, nel piazzale della stazione ferroviaria, con sette biciclette, è stata inaugurata nel maggio del 2013. Una sola postazione non permetteva l’utilizzo delle biciclette, quindi si è dovuto attendere il 2017 per avere la seconda postazione di collegamento con il centro città, in piazza S. Zeno. Ci sono voluti altri 12 mesi per rendere operativo l’uso delle biciclette con il collegamento delle due postazioni. Più di una le ragioni del fallimento del progetto, secondo l’ex assessore ai Lavori pubblici Massimo Ughini, che in quel periodo doveva fare i conti con i problemi del cantiere della tangenziale aperto in stazione ferroviaria, il quale non incentivava l’uso delle biciclette pubbliche. Un esborso di denaro pubblico per un sistema che l’ex assessore Massimo Ughini considerava anche superato da altre realtà come quella del Mobike, quindi di scarso interesse per gli utenti a visitare la città con le bici pubbliche.
Stefano Dati