La serie si allunga, arrivando a sette in due mesi e mezzo. Ieri sera alle 23.30 i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Duomo hanno fermato ancora una volta il dodicenne che dice di chiamarsi Bilal e di essere arrivato dal Marocco da solo.
Il ragazzino, che non ha documenti con sé e che l'esame osseo ha già stabilito avere un'età certamente inferiore a 14 anni (e quindi sotto la soglia dell'imputabilità), ha rapinato l'orologio da 300 euro a un turista malesiano, insieme a un complice diciottenne di origine libanese, in zona Stazione Centrale.
Cioè lo stesso posto in cui era stato intercettato qualche giorno fa dai militari del Radiomobile dopo aver rubato una valigia a due turisti giapponesi. E prima ancora era toccato a una studentessa ventunenne, depredata della collanina in corso Buenos Aires, e a un turista americano, stordito con lo spray al peperoncino in via Manzoni e derubato di un Rolex Daytona da 27mila euro.
Pure ieri sera, come nelle precedenti occasioni, Bilal è stato portato in caserma e poi affidato a una comunità specializzata in minori stranieri non accompagnati; è scattata anche l'ennesima segnalazione all'autorità giudiziaria, per lasciare comunque traccia di reati che non gli possono essere contestati per legge. Certo, ormai è diventato quasi stucchevole chiedersi quanto tempo resisterà nella struttura d'accoglienza a cui viene di volta in volta affidato prima di scappare ancora, forse spinto pure da quella dipendenza dalla droga che ha dichiarato di avere agli investigatori dell'Arma in uno dei precedenti interventi. A questo punto, non sembra più una questione di "se", ma di "quando". Nella stessa serata, i carabinieri hanno arrestato anche due marocchini di 19 e 24 anni, che qualche minuto prima, sempre in Centrale, avevano strappato una collana d'oro da tremila euro a un turista indiano di 36 anni.