Inzago (Milano), 30 luglio 2024 – Il 17 giugno Fatou Sarr, di appena 11 anni, si era sentita male mentre giocava in una delle piscine del parco acquatico Aquaneva di Inzago, nel Milanese, durante una gita con altri 200 ragazzini, organizzata dal centro estivo dell'oratorio di Caravaggio, comune della Bergamasca dove viveva. Dopo quattro giorni le speranze di strapparla alla morte si sono spente: la piccola, tenuta in vita dai macchinari all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, si era spenta.
Per quella morte assurda salgono a otto le persone indagate per omicidio colposo dalla Procura di Milano. Il pm Alessandra Cerreti, titolare del fascicolo, ha iscritto nel registro degli indagati anche i vertici e i responsabili per la sicurezza della struttura, che si aggiungono, tra gli altri, al sacerdote che accompagnava i minorenni e al bagnino, la cui posizione, però, è stata trasmessa alla Procura per i minori, in quanto non ha ancora 18 anni.
L'indagine sulla tragedia punta, da un lato, ad accertare se la struttura abbia adottato e applicato le norme per la salvaguardia dell'incolumità degli ospiti e, dall'altro, a far luce sul regolamento del Crest (centro ricreativo estivo), accendendo un faro sul "sistema" e sull'organizzazione più in generale di questi centri.
Quest’estate è stata funestata da incidenti mortali simili durante campi estivi: si va dal bimbo precipitato in un pozzo in Sicilia alla bimba annegata in una piscina in Liguria.