SIMONA BALLATORE
Cronaca

Bimbi di periferia. Ombre su San Siro luci a Città Studi:: "Troppe disparità"

Il rapporto di Save The Children su povertà educativa e ostacoli. Più svantaggio nel Municipio 7, titoli bassi dal Gallaratese a Bovisa.

In una Lombardia con sempre meno bambini, ad aumentare sono le disuguaglianze sociali, che si fanno profonde. Non solo tra le province di una regione che oggi conta un milione e 800mila under 19, ma da un quartiere all’altro di una città metropolitana dove il 31,1% degli abitanti ha un reddito inferiore ai 15mila euro annui e ci sono 1.697 minori senza fissa dimora censiti. A disegnare la mappa di una Milano a due velocità è Save The Children con il suo rapporto “Fare spazio alla crescita” che quest’anno si concentra sulle periferie, lanciando la campagna “Qui Vivo“ e una petizione per assicurare pari accesso all’educazione di qualità, ad attività sportive e opportunità e spazi sicuri.

Prima forbice, demografica: i Municipi 7, 8 e 9 sono quelli dove si concentra il maggior numero di minori di età compresa tra 0 e 19 anni: sono circa 92mila (il 40,5% di tutta la città) e il 7 e l’8 sono anche quelli dove l’incidenza della popolazione minorile è maggiore (17,6% e 17,3% a fronte di una media comunale del 16,9%). Ci sono meno under 19 nei Municipi 2 e 3 (16,3% e 15,5%). Nel 2 (Stazione Centrale - Greco - Crescenzago) vivono invece meno minori in termini assoluti, ma più under 14 stranieri (35%).

Dal rapporto di Save the Children emerge che proprio in uno dei quartieri anagraficamente più “giovale“ - tra Forze Armate, San Siro e Baggio - la mappa si fa più scura, concentrando fattori di svantaggio socioeconomico ed educativo: qui il 36,2% di residenti ha solo la licenza media e il 31% di chi ha tra i 15 e i 64 anni è disoccupato, a fronte di una media comunale del 29,9%. Nella scala di svantaggio seguono “Porta Volta - Fiera - Gallaratese - Quarto Oggiaro“ e l’area Porta Ticinese - Vigentino - Gratosoglio. Nei municipi 8 e 9 si concentrano le percentuali più alte di cittadini senza la licenza media ( rispettivamente il 36,7% e il 37,4%). "Nelle aree periferiche si concentrano forme di deprivazione educativa, economica e ambientale che rischiano di annientare le aspirazioni dei più giovani", sottolineano da Save The Children.

Restando a Milano, il quartiere in cui si registra meno svantaggio è il 3 (Porta Venezia - Lambrate - Città Studi): la percentuale di abitanti con sola licenza media è del 28% (seconda solo al centro storico) e il 28,5% non è occupato (tasso più basso dell’intera città). Ma il 3 è anche uno dei quartieri meno giovani: è più bassa la presenza di minori di 0-19 anni e di minori stranieri 0-14 anni. Allargando lo sguardo oltre i confini della città e guardando ai comuni dell’hinterland, il tasso di residenti con la sola licenza media è elevato a San Giuliano Milanese (46,3%), Rozzano (50,3%), Cormano (46,5%), Pioltello (49,1%) e Cinisello Balsamo (47,5%). Gli ultimi due comuni si caratterizzano anche per più disoccupati (33,5% e 33%). "Le periferie urbane oggi sono le vere città dei bambini perché è lì che vive la maggior parte di loro, ma spesso non offrono spazi, stimoli e opportunità adeguati alla crescita, alimentando invece isolamento e marginalità", sottolinea Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children. Bisogna "ridisegnare concretamente questi spazi - l’invito - partendo da ciò che già c’è, valorizzando e sostenendo le tante esperienze di protagonismo, auto-organizzazione delle comunità e impegno delle scuole e del terzo settore. Fare spazio alla crescita di bambini e ragazzi significa promuovere concretamente queste comunità educanti". Potenziando i servizi educativi per l’infanzia, garantendo un pasto a scuola al giorno gratuito per i minorenni di nuclei familiari in povertà certificata. E, ancora, una palestra e una biblioteca in ogni scuola, che deve essere aperta tutto il giorno. Serve un censimento degli spazi abbandonati "da recuperare e dedicare alle attività sportive e aggregative di bambini e ragazzi".