GIULIA BONEZZI
Cronaca

Bimbi intossicati a scuola, la mensa non c’entra: sotto accusa l’oleandro in giardino

Affori, le analisi di Ats hanno escluso il legame con cibo e bevande. L’ipotesi: hanno giocato vicino alla pianta velenosa

Una pianta di oleandro

Non sono stati il cibo, né le bevande servite alla mensa della scuola a mandare all’ospedale sei alunni di una quarta elementare che si erano sentiti male la settimana scorsa, giovedì 9 maggio, subito dopo aver pranzato in un istituto comprensivo del quartiere milanese di Affori. Due dei bambini, tutti maschi tra i nove e i dieci anni d’età, erano finiti al Niguarda in ambulanza - in codice verde -, altri quattro erano stati accompagnati lì dai familiari; erano stati visitati e dimessi con un’ipotesi d’intossicazione da acqua contaminata.Intanto la Polizia locale, intervenuta a scuola, aveva allertato l’Ats Metropolitana e il Nas dei carabinieri per un sopralluogo, a seguito del quale la mensa era rimasta in funzione; ma il caso aveva comprensibilmente creato allarme tra i genitori degli alunni dell’istituto (era partita persino una petizione on line, per chiedere chiarezza).

A quanto il Giorno apprende, le analisi condotte dai tecnici dell’Ats sui campioni di cibo e bevande che erano stati serviti giovedì 9 maggio nella mensa della primaria hanno dato tutte esito negativo. Tradotto: Milano Ristorazione, che gestisce la refezione nelle scuole pubbliche della città, non c’entra niente. E nulla c’entrano nemmeno i pomodorini forniti alle mense scolastiche dal ministero dell’Agricoltura nell’ambito del progetto “Frutta e verdura a scuola”, altamente indiziati per aver provocato in questi giorni ben più massicce intossicazioni in diversi istituti dell’Emilia-Romagna e in altre parti d’Italia.

Finite le certezze, per spiegare il caso della primaria di Affori si entra nel campo delle ipotesi. E quella che si è fatta strada, anche alla luce dei sintomi accusati dai bimbi visitati in pronto soccorso - più che mal di pancia, bruciore alla bocca e alla gola -, è l’ipotesi che i bimbi siano stati vittima di un’intossicazione ambientale. L’indiziata? Una pianta di oleandro che si trova nel giardino della scuola, dove i bambini quel pomeriggio avevano giocato a calcio. I tecnici dell’Ats ne avevano notato la presenza durante il sopralluogo di giovedì e, al pari di alcuni funghi individuati nel giardino, ne hanno raccomandato la rimozione.

L’oleandro è una pianta altamente tossica per la presenza in ogni sua parte (rami, foglie, fiori) di cardenolidi capaci di provocare sintomi ben più importanti di quelli accusati dai sei ragazzini della quarta elementare di Affori, nessuno dei quali, per fortuna, ha avuto gravi conseguenze. Per questo l’ipotesi è di un’intossicazione ambientale: i bambini di Affori non hanno certo ingerito foglie, fiori o altre parti della pianta com’era avvenuto due anni fa in un istituto comprensivo del Giambellino, dove undici ragazzini di età compresa tra i dieci e gli undici anni avevano mangiato delle bacche selvatiche di non meglio precisata origine trovate nel cortile della scuola. Le insegnanti se ne erano accorte e avevano allertato il 118, a scuola erano arrivate ambulanze e automediche per visitare i bambini. Nessuno di loro, per fortuna, si era sentito male.