L’aria respirata in Lombardia è tra le peggiori d’Europa. A Milano, in particolare, le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) sono sempre sopra la soglia stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unione europea. Non solo, le zone a rischio maggiore sono quelle intorno alle scuole e nelle vie dello shopping, a causa della maggiore esposizione allo smog causato dal traffico.
Il biossido di azoto è un gas inquinante che può provocare irritazione oculare, nasale o a carico della gola e tosse, compromettendo la funzionalità respiratoria soprattutto nei bambini e nelle persone asmatiche o affette da bronchite cronica. È stato dimostrato, inoltre, che nel lungo periodo l’esposizione ai gas inquinanti è correlato con un maggiore rischio di sviluppare tumori ai polmoni.
La media mensile di biossido di azoto rilevata da centinaia di campionatori posizionati in Lombardia è pari a 44,8 milligrammi per metro cubo (a Milano addirittura 47). Superiore al limite dei 40 imposto dalla Direttiva europea sulla qualità dell’aria del 2008. Un valore anzi quattro volte superiore al limite di 10 milligrammi per metro cubo (media su base annua) e quasi due volte superiore al limite di 25 (media su base giornaliera) indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità a tutela della salute della popolazione.
È quanto emerge dai dati presentati questa mattina da Cittadini per l’aria onlus nel corso della conferenza di presentazione delle nuove mappe della NO2 create nell’ambito di una campagna di scienza partecipata che ha coinvolto oltre mille cittadini lombardi.
Il monitoraggi e i rischi
Presenti alla conferenza anche l’assessore all'Ambiente e Verde, Elena Grandi, e l’assessore al Welfare e Salute, Lamberto Bertolé. I dati si basano sul monitoraggio condotto dal 4 febbraio al 4 marzo da più di 1.000 cittadini che hanno evidenziato come la qualità dell’aria che respiriamo sia stabilmente ferma su livelli non accettabili.
Questi dati, ha spiegato la presidente della onlus Anna Gerometta, “indicano che a Milano la situazione non è in miglioramento: abbiamo continuamente punti di rilevamento che sono estremamente alti, con concentrazioni altissime. Abbiamo grande parte della popolazione che vive sulle arterie di traffico, che è esposta a concentrazioni che sono 6/7 volte quello che l’Oms dice essere il limite che si dovrebbe rispettare per tutelare la salute umana. La mappa dei punti di monitoraggio scelti dalle persone, vicino a casa, a scuola, al lavoro, è integrata da quelli selezionati dai ricercatori per la calibrazione con le centraline Arpa”.
Come ridurre il biossido di azoto
Tra le richieste di Cittadini per l'aria c’è quella di stringere i criteri di ingresso nelle Zone a traffico limitato, nello specifico in Area C (dove il valore medio mensile di concentrazione di biossido di carbonio è pari a 46,1 milligrammi per metro cubo, dato di poco inferiore al 47.2 mg/mc misurato all’esterno), nonostante la recente notizia, accolta con favore, del rincaro della tariffa di ingresso in Area C.
Un’altra soluzione è quella di implementare il modello “Città 30” – che prevede un limite massimo della velocità dei veicoli a 30 chilometri all’ora, per ridurre le emissioni di smog – dal momento che le concentrazioni più elevate di NO2 si sono misurate nei pressi delle strade principali della città (+42% rispetto alle aree verdi) dove spesso la velocità è ben superiore a 30 chilometri all’ora.
Infine, viene chiesto di aumentare le aree verdi in città che risultano associate a livelli di NO2 significativamente inferiori, con una riduzione media pari al 32% per le aree verdi collocate nel Parco Agricolo Sud, del 19% per le aree verdi nell’Area Metropolitana e del 13% per le aree verdi presenti all’interno dei confini di Milano.