Milano, 22 maggio 2018 - La scuola primaria Luigi Galvani accanto alla stazione Centrale, la media Govone in via Pepe, la scuola dell’infanzia Pietro Micca in viale Scarampo, zona Fiermilanocity. E. nell’hinterland, il cavalcavia dell’autostrada adiacente al Parco Nord tra Milano e Cinisello Balsamo, polmone verde per le famiglie della zona.
Sono alcuni dei bollini neri, per le concentrazioni di biossido di azoto (NO2), su una mappa realizzata grazie alle rilevazioni di circa 300 volontari e associazioni nei pressi di scuole, asili, parchi giochi e aree frequentate dai bambini. Dai dati presentati ieri dalla Onlus Cittadini per l’aria emerge un quadro preoccupante: in una scuola milanese su due si respira una concentrazione di biossido di azoto oltre i limiti. Secondo la ricerca, è possibile stimare a Milano 594 decessi aggiuntivi ogni anno dovuti all’inquinamento fuorilegge da NO2. In percentuale, 5 morti ogni 100 in città, un morto ogni 15 ore. Lo scorso 2 febbraio i volontari hanno posizionato 277 campionatori passivi all’aperto: si tratta di fiale contenenti Trietanolammina, un composto in grado di assorbire il biossido di azoto nell’aria. Un mese dopo, il 2 marzo, le fiale sono state spedite al laboratorio Gradko, nel Regno Unito, per l’analisi dei parametri. Sulla base dei risultati gli esperti del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio hanno realizzato, con tecniche di machine learnign, una mappa della concentrazione di biossido di azoto a Milano. Le aree con i livelli più alti sono quelle vicine alle arterie più trafficate. E sul banco degli imputati finiscono i veicoli diesel.
«Fermare i diesel, i principali responsabili delle emissioni di biossido di azoto, non è un’utopia o un sogno ambientalista - spiega la presidente della Onlus, Anna Gerometta - è una scelta urgente e necessaria per garantire a questa generazione di bambini e ragazzi, e a noi stessi, qualità dell’aria e della vita». In generale, secondo l’associazione, servono «misure per ridurre il traffico». Le nuove scuole vanno costruite in aree più riparate dall’inquinamento. Quest’anno, per quanto riguarda scuole e asili di Milano, nel 50% dei casi la concentrazione di NO2 nell’aria, stimata su base annuale, supera il limite previsto dalla legge. Tra parchi e giardini, invece, i punti fuorilegge costituiscono il 56% del totale. Il valore-limite è una concentrazione media annuale di 40 microgrammi per metro cubo. Prendendo in esame il totale dei punti campionati, la quota fuorilegge ammonta al 55%. Un valore decisamente inferiore all’84% emerso dal campionamento del biossido di azoto che Cittadini per l’aria ha realizzato a Milano nel 2017 anche se, evidenzia l’associazione, la campagna dell’anno scorso «non aveva come target specifico i luoghi frequentati da bambini e ragazzi». Ha collaborato alla ricerca anche la consulente ambientale Maria Grazia Perrone, della Società Chimica Italiana. «I dati evidenziano - sottolinea - che è necessario fare di più per proteggere i bambini, una delle fasce più a rischio». Le concentrazioni maggiori, emerge dalla mappa, sono sulla circonvallazione esterna, lungo le arterie che collegano alle autostrade e anche in centro, in piena area C. Ma ci sono anche alcune note positive: i livelli più bassi di N02 nei pressi della scuola dell’infanzia Fratelli Grimm a Segrate, della media Primo Levi in via Pistoia, della primaria Salvo D’Acquisto di San Donato. © RIPRODUZIONE RISERVATA