Ha riaperto nel primo pomeriggio la mostra "Andy Warhol. La pubblicità della forma", in corso alla Fabbrica del Vapore, che oggi è stata teatro di un blitz ambientalista orchestrato dagli attivisti di Ultima generazione. I cinque ambientalisti presenti sono stati portati in Questura. Quattro attiviste, filmate da un quinto, hanno gettato otto chili di farina sulla Bmw dipinta da Warhol, questa mattina, hanno fatto esplodere per terra palloncini di farina e si sono incollati al pavimento e hanno gridato le loro richieste: "Interrompere la riapertura delle centrali a carbone dismesse, e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione del gas naturale". "Le opere d'arte sono state prese di mira per evidenziare l'ipocrisia valoriale della nostra società" hanno spiegato. "Davvero ci indigniamo per il danneggiamento di queste opere mentre la distruzione delle opere della natura, degli ecosistemi e della nostra stessa vita non ci fa né caldo né freddo?". "Stiamo ripulendo - ha spiegato il producer della mostra Salvatore Lacagnina - e per ora non tocchiamo la macchina. Stiamo aspettando i tecnici della Bmw che arrivano dalla Germania".
Le motivazioni delle attiviste
"Oggi con questa azione di disobbedienza civile voglio sostenere la causa dell'ultima generazione perché le mie figlie, le mie studenti saranno presto in pericolo per la siccità, le carestie, le migrazioni causate dai cambiamenti climatici". Sono alcune delle parole pronunciate da una delle cinque attiviste che questa mattina hanno imbrattato la Bmw dipinta da Andy Warhol esposta alla Fabbrica del Vapore a Milano. Approfittando dell'apertura della mostra "Andy Warhol. La pubblicità della forma", alle 11 di oggi le contestatrici si sono fiondate sull'auto-installazione esposta e hanno filmato la scena. Subito dopo aver sparso chili di farina, le donne sono state trascinate via dalla sicurezza. "Io sono profondamente grata ad Andy Warhol - ha continuato l'attivista mentre veniva portata via trascinata a forza - per questa opera di arte pop così simbolica per il consumo insostenibile delle risorse del pianeta". Al momento le contestatrici sono state bloccate e identificate dalla Digos, che sta valutando quali provvedimenti seguire.