NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, la studentessa bocciata due volte dopo l’esame bis imposto dal Tar. “Le gravi lacune restano”

I genitori avevano fatto ricorso al Tar dopo la prima bocciatura. Ora il giudice scrive che ammetterla all’anno successivo potrebbe essere uno svantaggio per la ragazza stessa

Sempre più spesso la giurisprudenza interviene sugli esami scolastici (foto di repertorio)

Milano, 10 ottobre 2023 – Niente da fare. L’orale ha confermato l’esito della prova scritta: gravi lacune in matematica. Così la studentessa diciassettenne a cui il Tar aveva dato una seconda chance qualche settimana fa, come anticipato dal Giorno, è stata "bocciata" per la seconda volta all’esame di recupero: dovrà ripetere il terzo anno, a meno di sorprese al momento improbabili nell’udienza di merito in calendario il 16 novembre.

Di più: nel respingere l’ennesima istanza presentata dai genitori dell’alunna, che frequenta un istituto professionale milanese, il giudice ha sostanzialmente spiegato che, con queste premesse, promuovere la loro figlia potrebbe essere controproducente per la minorenne.

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Per chi non ricordi le puntate precedenti, la storia inizia il 12 luglio scorso, quando la diciassettenne si cimenta nella prova di recupero in matematica. Il 14, il Consiglio di classe prende atto del "2" e scioglie definitivamente la riserva nel verbale di scrutinio finale: bocciata.

Il ricorso dei genitori

Il 10 settembre, i familiari della ragazza impugnano tutti gli atti al Tribunale amministrativo, chiedendo l’immediata sospensione dell’efficacia dei provvedimenti sub judice. Dieci giorni dopo, la richiesta viene accolta: nel decreto del Tar, si legge che sono stati ravvisati "i presupposti di estrema gravità e urgenza" dell’istanza presentata.

Il motivo: "Non risulta che l’alunna, dopo l’esito negativo della prova scritta di matematica, sia stata sottoposta a una successiva prova orale che potesse confermare o meno una tale valutazione, non avendo motivo di dubitare che le verifiche nella materia (matematica) operate durante l’anno scolastico si siano svolte attraverso lo svolgimento di prove sia scritte che orali". Tradotto: le modalità del recupero devono rispecchiare quelle adottate nel corso dell’anno, sebbene non risultino norme che obbligano a procedere in questo modo.

La chance

Da qui la decisione di ordinare all’istituto scolastico di far sostenere alla diciassettenne la prova orale di matematica, da svolgersi entro il 28 settembre, con esito da depositare entro il 2 ottobre. Stando a un decreto del Tar pubblicato nei giorni scorsi, l’esame si è tenuto, ma l’esito è stato simile a quello del test scritto: il giudizio "adeguatamente motivato", si legge nel provvedimento firmato dal presidente di sezione Daniele Dongiovanni, evidenzia "le gravi lacune che l’alunna non ha colmato nella materia “matematica”".

Di conseguenza, il giudice ha respinto la nuova richiesta di sospensiva dei genitori, tenuto conto che "l’ammissione all’anno successivo, in presenza di un grave deficit formativo anche se in una sola materia ma comunque di sicuro rilievo, potrebbe costituire, anziché un vantaggio, uno svantaggio per la studentessa".

Nel 2023, è lievemente aumentato il numero di alunni lombardi che si sono trascinati un "debito" da saldare per essere dichiarati ufficialmente promossi: il 23%, mezzo punto percentuale in più rispetto al 22,5% del 2022. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi, le prove di riparazione sono state programmate dopo le vacanze estive, a fine agosto. Eccezion fatta per alcune scuole che hanno anticipato a luglio. Compresa quella della ragazza, che ha tentato senza successo il recupero ai tempi supplementari.